Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

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Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

Non chiamatela piramide degli italiani, ma piramide dei legionari di Mussolini


Anche le cose hanno un loro nome. I nomi servono a plasmare l'identità delle cose, dei luoghi, un nome è espressione di una storia e quando si ha a che fare soprattutto con la storia del '900, dove con la dialettica dell'ambiguità si può mascherare una realtà innegabile e che per ragioni di comodo non si vuol evidenziare, si rischia solo di fare della confuzione. Fatto notorio è che la Piramide fascista eretta in onore dei caduti mandati da Mussolini a sostenere l'altro dittatore, Franco, dopo un periodo di declino, non verrà demolita. Nulla da obiettare su ciò. Alcune espressioni monumentali è bene salvaguardarle, soprattutto per non dimenticare. Poi, però bisogna capire cosa si vuole ricordare e cosa non si deve dimenticare. La Piramide in questione è impropriamente nota come la Piramide degli italiani, sorta a Puerto del Escudo, nella provincia di Burgos, è dedicata ai camerati che persero la vita in quella feroce battaglia,  Questo il comunicato dell'Agosto 1937 del Comando rosso di Santander trasmesso dopo la sconfitta: « Alle quote intermedie del Puerto dell'Escudo abbiamo dovuto lottare corpo a corpo. I vincitori si chiamano « Fiamme Nere ». Furono centinaia i legionari di Mussolini che persero la vita in quello scontro. Va ricordato che Mussolini inviò in Spagna  il Corpo Truppe Volontarie (C.T.V.), in precedenza Missione Militare Italiana in Spagna (M.M.I.S.), composto in gran parte da volontari del Regio Esercito e della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, che operarono chiaramente a supporto del fascista Francisco Franco e delle forze spagnole nazionaliste durante la guerra civile spagnola.  I camerati che operavano in Spagna venivano chiamati come i legionari. Quell'edificio fu realizzato nel 1937 ed i lavori furono seguiti  dal cappellano Pietro Bergamini di Varzi,  noto cappellano della 2ª Divisione CC.NN. “Fiamme Nere”.Una Piramide che riporta la classica M ad elogiare Mussolini, anche se alcune rivisitazioni tendono a negare che la M sia un omaggio al dittatore fascista che sostenne Franco,  mausoleo al cui interno vi sono le classiche scritte "presente", immancabili nella retorica fascista.  Insomma, chiamarla Piramide degli italiani è storicamente scorretto, poiché le vittime furono legionari di Mussolini, d'altronde sotto la M di Mussolini vi era proprio la scritta "ai caduti legionari", come si può vedere in una foto nel giorno dell”inaugurazione”, avvenuta il 1939, con la partecipazione di Ciano. Quindi, impariamo a chiamare le cose con i loro nomi. Quindi, impariamo a chiamare le cose con i loro nomi anche per evitare infelici rivisitazioni storiche, poiché quella Piramide sicuramente non rappresenta una storia di cui andare fieri nella memoria del nostro Paese e non può rappresentare sicuramente gli italiani, ma solo i legionari di Mussolini che persero lì la vita a sostegno di Franco.

 

mb


 

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