La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Bruxelles e le vetrine hot


Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea.
Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere.
L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale .
Certo, comprensibile.
Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse.
Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetrina, come oggetto, in Rue d'Aerschot, vicino alla stazione nord di Bruxelles ed a pochi minuti dal Parlamento europeo.
Donne, prevalentemente dell'Est, esposte in vetrina proprio come accade ad Amsterdam.
Quanto è credibile una Unione Europea che si batte contro la donna oggetto, quando a pochi minuti dal luogo ove si discute ed evocano principi in tal senso, vige, con tolleranza, una situazione a dir poco indegna?


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