Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

Incentivi a chi lavora in FVG:bypassare residenza e domicilio fiscale,si valuti la continuità

 



Da un lato costanti e rigorose interpretazioni della Corte Costituzionale, e dall'altro normative comunitarie vigenti, effettivamente sono da ostacolo alla realizzazione di norme che prevedano benefici o incentivi a lavoratori residenti in una data regione rispetto ad altri. Ultimo, è il caso che ha nuovamente interessato la nostra regione con la sentenza 199 della Corte Costituzionale. Una riflessione ponderata ed equilibrata va fatta, su una questione che è sentita nel mondo del lavoro, e se ne parla eccome, e che va oltre la presunta xenofobia o il presunto razzismo, perché certamente non è di questo che si tratta almeno a parer mio. Viviamo in un mondo del lavoro ricco di paradossi, dove a volte la laurea è valutata meno di un diploma di scuola, dove serve una maggiore valutazione delle competenze. La Corte ha affermato plurime volte che è irragionevole il collegamento tra il riconoscimento di un incentivo occupazionale destinato al datore di lavoro e il requisito della residenza del lavoratore, così come è irragionevole valorizzare il radicamento territoriale per riassorbire le eccedenze occupazionali (sentenza n. 281 del 2020). E ciò in quanto, innanzitutto, il radicamento nel territorio nel passato non è garanzia di futura stabile permanenza in un determinato ambito territoriale (sentenze n. 281 e n. 44 del 2020). Almeno fino ad oggi è così. Per i giudici l’introduzione di requisiti legati al pregresso radicamento territoriale (basati vuoi sulla residenza, vuoi sul domicilio fiscale) finisce per costituire una limitazione, seppure meramente fattuale, alla circolazione tra le regioni. Si tratta di una partita che andrebbe risolta a livello nazionale, non dalla singola Regione, ma è anche vero che bisogna capire fino a che punto si possa spingere l'autonomia regionale, perchè oggi in FVG è annacquata. Prendere in considerazione ad esempio un sistema a sostegno della continuità, un po' come avviene nella scuola, con un punteggio di continuità che viene riconosciuto ai fini della mobilità premiandosi la permanenza nella scuola di titolarità per un tot minimo di anni? La valorizzazione della continuità nel luogo di lavoro presente nella regione ove si opera potrebbe essere un compromesso accettabile e conforme ai parametri costituzionali? Superandosi così la questione della mera residenza e domiciliazione fiscale e radicamento territoriale? Se lo scopo invece è valorizzare solo per il fatto di essere residenti in FVG, e non la stabilità lavorativa, si tratta di misura giuridicamente e normativamente a livello tanto comunitario quanto costituzionale improponibile.

mb

 

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