Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Da Capodistria a Fiume, da Trieste a Udine passando da Gorizia, una regione fondata sulle minoranze, cuore della Mitteleuropa

 


Si parlavano tante lingue, e tante se ne continuano a parlare. L'Impero Asburgico è stato chiaramente anticipatore di quell'Europa che altro non è un grande contenitore di identità, nazionalità, di maggioranze e minoranze. Ci sono lingue principali, come allora era il tedesco, e poi nella Pubblica Amministrazione si dovevano conoscere i fondamenti almeno di quelle parlate nelle proprie città, ora sono l'inglese con il tedesco ed il francese a giostrarsi il primato, in un vecchio continente dove si parlano la bellezza di 24 lingue ufficiali, più una miriade di non ufficiali con decine e decine di dialetti e varianti. Sono queste: bulgaro, ceco, croato, danese, estone, finlandese, francese, greco, inglese, irlandese, italiano, lettone, lituano, maltese, neerlandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, spagnolo, tedesco, svedese e ungherese. Sotto l'Impero erano una ventina: Tedesco, ungherese, italiano, sloveno, serbo, croato, romeno, polacco, ceco, friulano, istroveneto, slovacco, ruteno, yiddish, mòcheno, cimbro, ladino. La forza di questa fetta di mondo straordinaria, è data dalla mescolanza di culture, identità, lingue, plurime. Purtroppo i nazionalismi hanno cercato con la violenza ed il razzismo di annientare quelle ritenute ostili, inferiori, non degne di tutela o di essere riconosciute come identità. Da Capodistria a Fiume, da Trieste ad Udine, passando da Gorizia, esiste una sola regione europea, fondata sulle minoranze, senza queste, si racconterebbe una terra qualunque, grigia, fumosa, priva di quella caratteristica che la rende unica e straordinaria. Per questo è fondamentale tutelare in ogni sede i diritti delle rispettive minoranze autoctone e quelle che si affermeranno, perchè tutto è in evoluzione, perchè senza minoranze, non ci sarà identità, storia e futuro.

mb







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