Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Il 2021 sarà l'anno del ritorno del Galeb una nave ricca di storia


 



C'è chi la vorrebbe vedere nei fondali di qualche mare, chi ai fasti di un tempo, la nave della pace della Jugoslavia che non c'è più nel 2021 ritornerà. A Fiume. Sarà l'ultimo approdo della nave simbolo del riscatto della Jugoslavia socialista di Tito rinata grazie ai finanziamenti europei ed al progetto Rijeka capitale europea della cultura. Quella del Galeb è una storia che ha attraversato buona parte del '900, Nata in Italia come bananiera, per importare banane dall'Africa orientale, poi venne convertita in nave militare nel 1938 facendo scalo in Libia per l'esercito italiano, per poi diventare un vero e proprio incrociatore. Colpito da un siluro a Bengasi venne riparata al cantiere triestino San Marco, per essere poi requisita dai nazisti prendendo il nome di Kiebitz, abbandonando quello italiano Ramb III. Sotto i tedeschi operò per la prima volta nella zona di Fiume e venne colpita dai bombardamenti degli alleati. Venne recuperata nel 1948 e trasportata a Pola per subire la sua ennesima trasformazione. Divenne lo yacht residenziale del presidente dei jugoslavi e il comandante in capo, il Maresciallo Josip Broz Tito salì per la prima volta su quella nave nel 1952 ed il primo viaggio che fece all'estero fu a Londra nel 1953 che fu fondamentale per il ritorno di Trieste all'Italia. Si ricordano diversi incontri importanti avvenuti su quella nave con personalità del calibro di Jawaharlal Nehru, Gamal Abdel Naser, Haile Selassie, Sukarno, Kwame Nkrumah, Leonid Brezhnev, Nikita Khrushchev, Muammar al-GADDAFI, INDIRA GANDHI, URHO KEKKONEN e altri. L'ultimo viaggio di Tito a bordo di questa nave fu nel 1979. Ma la storia del Galeb non si è fermata. Finì in Montenegro e venne comprata da un proprietario greco che aveva il compito di recuperarla, ma fallì la sua impresa perchè andò in bancarotta. Intanto nel 2006 il Ministero della Cultura croato ha classificato il Galeb come patrimonio culturale della Repubblica di Croazia e nel 2009, la città di Fiume ha deciso di acquistarla con l'intenzione di trasformarla in un museo, cosa resa possibile grazie ai finanziamenti europei ed al progetto Rijeka capitale europea della cultura. Nel 2021 il Galeb ritornerà a nuova vita, per l'ennesima trasformazione che accompagna la vita di questa incredibile nave ricca di storia.

mb

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