Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Tra acqua alta e mareggiate e vento del Quarnero Grado devastata ma rialza da subito la testa ( foto)



In questo periodo dell'anno Grado, l'isola d'oro del Friuli, vive il suo momento di sonno. Oasi di tranquillità. Una tranquillità devastata dalla furia del mare, del vento, che ha messo ko Venezia, colpito Trieste, Muggia, tante località dell'alto Adriatico e soprattutto ha colpito la bella Grado. Diverse le persone che passeggiano lungo la diga, per le vie del centro,per osservare e riflettere su ciò che è successo. Un qualcosa di enorme. Ascolti i racconti di una signora anziana, che parla anche di cambiamenti climatici, provi a sollevare un pezzo di marmo portato via dal mare, per capire quanto fosse stato potente il ripetuto schiaffeggiare del mare. L'isola di Grado. Vedi il muro oltre le scogliere essere completamente bagnato, e l'acqua del mare che lo ha oltrepassato, parte del centro storico è al buio, ti serve una torcia per camminare per alcune vie centrali di Grado..















Cabine ribaltate, spiaggia devastata, danni pesanti, porte protette da sacchi, eppure i gradesi rialzano da subito la testa. Si preparano ad affrontare il tutto con dignità, sapendo che piangersi addosso non serve a nulla. C'è da intervenire, si interverrà. Andranno valutati strumenti di protezione, ulteriori barriere, chissà. Grado è stata devastata, poteva andare peggio, comunque sia è andata come è andata e ciò ha lasciato un segno evidente. Come i resti di una guerra, macerie, in un tempo sempre più caotico e difficile da domare.

mb


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