La strategia della tensione? Chiamatela la strategia della grande impunità

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L'Italia repubblicana è stata letteralmente devastata dallo stragismo neofascista, manovalanza politica, di intrighi, complotti di Stato legati indissolubilmente al filo dell'atlantismo. Complotti tutt'altro che immaginari e visionari, che hanno portato alla devastazione e al rischio di far saltare le fondamenta della democrazia repubblicana in Italia. 419 morti, 1181 feriti, l'apice venne raggiunto nel 1980 con 125 morti e 236 feriti. Ciò che è accaduto dal 1969 al 1984 è stato quasi un ventennio di violenza rimasta pressoché impunita. E quando c'è l'impunità significa che il sistema ne è stato partecipe. Tanti protagonisti di quella vicenda ne sono usciti indenni, molti hanno portato con sè i segreti nella tomba, altri, se li porteranno. Tra persone graziate, che avrebbero dovuto marcire in galera e non rimpiangono ciò che hanno fatto, parlando in alcuni casi di errori di gioventù, come se ammazzare più persone, fosse un semplice e banale errore di gioventù. ...

Rijeka/Fiume, una città multietnica con una ventina di minoranze nazionali

Rijeka, Fiume, una città multietnica, plurale. Il pluralismo ha fatto parte della sua storia, una meravigliosa città croata che in passato venne occupata dal nazionalismo italiano con la scellerata marcia di Fiume e dal fascismo subito dopo, per distruggerla. Nonostante i grandi crimini compiuti e gli scempi compiuti, Fiume è sopravvissuta ed oggi, pur con fatica, cerca di ritagliarsi quel ruolo internazionale che merita. L'essere nel 2020 capitale della cultura europea ne è la dimostrazione in una Croazia che forse proprio nel 2020 finalmente potrà entrare nello spazio Schengen. Certamente la città di Fiume può fungere un importante ruolo di ponte in tal senso, tra Zagabria e Bruxelles. Una città di 130 mila abitanti circa con circa 18 mila appartenenti alle minoranze nazionali che rappresentano il 13,83 % della popolazione cittadina. Percentuali importanti. Le minoranze nazionali prendono parte alla vita pubblica della città, attraverso i consigli delle minoranze nazionali e attraverso le proprie associazioni che si adoperano per curare la lingua, i costumi, la cultura e il folclore delle minoranze nazionali che hanno una lunga tradizione di attività a Fiume.Una delle rassegne più importanti è  la “Rassegna etno” alla quale partecipano le associazioni delle minoranze nazionali che insieme ai loro ospiti rappresentano la lingua, la cultura e la tradizione della propria minoranza nazionale durante la Rassegna etno che si articola in alcune giornate di incontri. La minoranza più popolosa è quella degli odiati serbi da parte di D'Annunzio, seguita dai bosniaci, e al terzo posto c'è quella italiana, poi gli sloveni e poi tutte le altre, dai bulgari, agli albanesi, dai rom, ai russi, ecc.


Tante sono anche le associazioni di riferimento delle relative minoranze nazionali in una città dall'identità plurima anche se quella prevalente è la croata, sono diverse le lamentele che giungono soprattutto da parte italiana per il bilinguismo, ma ad oggi non c'è nessuna legge che dica che Rijeka debba essere chiamata Fiume, magari con l'essere città capitale europea della cultura qualche passo in più potrà essere fatto, anche verso il suo spirito autonomista che Fiume sta recuperando ed in questa direzione è andata l'intitolazione di una piazza a Zanella, grande autonomista fiumano e nemico di quel D'Annunzio che il sindaco di Fiume ha definito come un "tiranno". 

mb
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Commenti

  1. L'omissione alla mostra d"Annunziana a Fiume drll'italiano non ha scuse, anzi le autorita della città e la presidentessa della Croazia, dovrebbero scusarsi per tal ingiustificato errore.
    Io avendo origini croate, sospetto l'hanno fatto a proposito. È una vera vergogna!
    Forza, per poco eravate campioni mondiali di calcio. Ora è.il momento di esser 'Primi', campioni d'onore.
    Ajde hrvati, dokazite neka živi Hrvstska i njezina pravda !

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