Da un lato il mondo delle parole, risoluzioni, proclami, condanne, che diventano per dirle alla triestina ciacole, chiacchiere da bar, che hanno anche un valore di presa in giro, quando la realtà dei fatti ti racconta una storia diversa, fatta di sostegno attivo, economico e militare ad una delle peggiori dittature della storia egiziana. Anche se l'esercito egiziano non è più dal 2025 tra i primi 15 al mondo per importanza, è ora al 19° posto, il sostegno agli armamenti e militare è continuato tanto da parte dell'Europa che da parte dell'Italia in modo sistematico e incessante. Questa estate ad esempio il comandante in capo delle forze armate e ministro della Difesa e della produzione militare Abdel Meguid Sakr hanno discusso con il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto di rafforzare la cooperazione militare. Ciò è avvenuto durante un incontro tra Sakr e il ministro della Difesa italiano in visita e la sua delegazione di accompagnamento, incontro a cui hanno part...
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La strategia della tensione? Chiamatela la strategia della grande impunità
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L'Italia repubblicana è stata letteralmente devastata dallo stragismo neofascista, manovalanza politica, di intrighi, complotti di Stato legati indissolubilmente al filo dell'atlantismo. Complotti tutt'altro che immaginari e visionari, che hanno portato alla devastazione e al rischio di far saltare le fondamenta della democrazia repubblicana in Italia. 419 morti, 1181 feriti, l'apice venne raggiunto nel 1980 con 125 morti e 236 feriti. Ciò che è accaduto dal 1969 al 1984 è stato quasi un ventennio di violenza rimasta pressoché impunita. E quando c'è l'impunità significa che il sistema ne è stato partecipe. Tanti protagonisti di quella vicenda ne sono usciti indenni, molti hanno portato con sè i segreti nella tomba, altri, se li porteranno. Tra persone graziate, che avrebbero dovuto marcire in galera e non rimpiangono ciò che hanno fatto, parlando in alcuni casi di errori di gioventù, come se ammazzare più persone, fosse un semplice e banale errore di gioventù. Ed in tutto ciò i famigliari delle vittime, cornuti e mazziati come si suol dire. Secondo i dati forniti a gennaio 1988 dal Ministero dell'Interno si computano in Italia, per il periodo tra il 1° gennaio 1969 e il 31 dicembre 1987, un totale di 14.591 episodi di violenza a carattere politico contro individui o beni. La maggior parte di queste violenze furono di matrice fascista, neofascista. Più che strategia della tensione, la si dovrebbe chiamare la strategia della grande impunità, le condanne sono state pochissime, quelle scontate ancora meno e quasi sempre di esecutori. Percentuali irrisorie, rispetto a chi ha perso la vita e nel paradosso di tutto ciò che ancora oggi in galera per il terrorismo neofascista, viene fatto passare quasi per "eroe" per aver rinunciato alla grazia e non aver recitato la parte del finto pentimento per potersi fare la propria vita fuori da quelle mura. Centinaia di persone che hanno perso la vita e che mai giustizia avranno. Questa è l'Italia nata dalla Repubblica che paga il suo legale all'atlantismo che è stato causa della maggior parte degli eventi stragisti verificatesi nel nostro Paese. Ma il pericolo erano i cattivi comunisti, giusto? La terribile Unione Sovietica o Jugoslavia?
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Trieste, Triest, o Trst, Udine, Udin, Weiden o Viden. Due città distanti poco meno di 100 km. Con una cultura profonda, una storia complessa, che ancora oggi divide. Due città capoluogo di due regioni differenti, con identità differenti, il Friuli, Udine, la Venezia Giulia, Trieste per fondersi e confondersi con una mescolanza spesso mal digerita nell'unità del Friuli Venezia Giulia senza più alcun trattino divisore passando dal cuscinetto della Bisiacaria. Nonostante nel complesso si sia in una regione poco più piccola della sola provincia di Bari per popolazione. La sua area è pari a 7.924 km² cioè di poco superiore alla provincia di Sassari o Torino o Cosenza o Bolzano ad esempio. Ma con o senza trattino la divisione e la rivalità tra queste due città esiste, persiste e resiste. Dai dileggi, ai giochi, dallo sport, dal basket al calcio, a tutto ciò che può portare alla rivalità. Due bellezze contrapposte se non opposte, dalla bora di Trieste all'eleganza di Udine, ...
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