Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

L'ultima follia dell'Egitto. Una centrale nucleare

L'accordo con la Russia vuole in Egitto la realizzazione della sua prima attesa centrale nucleare. Se ne parla praticamente dagli anni '60. Nel 1964 fu proposta una centrale nucleare da 150 MWe, nel 1974 fu proposta una centrale da 600 MWe per Sidi Kreir vicino ad Alessandria.  Nel 1976 veniva istituita l'autorità governativa per le centrali nucleari (NPPA) e nel 1978 sono stati elaborati diversi piani per dieci reattori con una capacità di 7200 MWe, a Sidi Kreir, Al Arish, Il Cairo e nell'Alto Egitto. E' dal 1983 circa che si parla del sito di  El Dabaa sulla costa mediterranea - 170 km a ovest di Alessandria e Zafraana sul Golfo di Suez.  
Il piano fu interrotto a seguito dell'incidente di Chernobyl del 1986. Ed ora si ritorna su questo sito. Mentre il mondo, salvo casi scellerati, come in Slovenia, decide di voler arrestare l'energia nucleare, in Egitto si decide ovviamente di fare il contrario. Di investire in questo settore. In un Paese dalla povertà estrema, corruzione enorme e con una delle più feroci dittature di questo secolo. Facile immaginare i disastri che ne possono derivare. Ovviamente arrivano i soliti proclami che non contano nulla salvo che per la gloria di chi li pontifica, come la centrale più sicura del mondo, la più figa del mondo, a prova di disastri. Si tratterà del più grande progetto realizzato in Egitto. Ad oggi le centrali nucleari in Africa sono praticamente inesistenti salvo il caso del SudAfrica anche se Etiopia, Kenya, Uganda, Nigeria, Rwanda, Zambia e Ghana pare che vogliano intraprendere questa strada. Sarebbe la catastrofe delle catastrofi per questo continente. Invece di guardare alle fonti rinnovabili si guarda al nucleare. Ed i siti dove verranno collocati i depositi per i rifiuti quali saranno? Dove verranno collocati? Forse in Egitto, vista la povertà estrema che c'è, è facile immaginare come finirà. A colpi di pacchi di pasta, come il regime tende a fare da tempo, si comprerà il consenso della disperazione del popolo anche in questo caso. Un popolo che in gran parte ha comunque iniziato a sollevare la testa per fermare questo scempio. E' solo questione di tempo.

mb

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot