Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Salvate il Galeb di Fiume. La nave della pace. Potrebbe partire una colletta internazionale?



Non è una missione alla salvate il soldato Ryan, ma poco ci manca. Il Galeb, noto per alcuni come bananiera di Tito, è una nave che divide, ma che rappresenta un valore simbolico, storico, di primissimo piano che va preservato e tutelato. Al momento, la ruggine avanza. Ancora è recuperabile perchè possa ritornare agli antichi splendori. Divide, come divide l'immagine di Tito. C'è chi lo vedrà come il simbolo del riscatto dei popoli "slavi" contro il nazifascismo, chi come un dittatore non meno feroce di tanti altri dittatori. Questioni di punti di vista, di memorie, e di ideologie e di condivisione di certi principi. Certo, va detto che la nuova risoluzione del Parlamento europeo, che nasce per cercare di dare un freno ai venti reazionari che arrivano dalla Russia, e stanno contagiando tutta Europa, pur di spazzare via tutte le ideologie del '900, mette sullo stesso piano nazifascismo e comunismo, riscrivendo in modo tanto goffo quanto pericoloso la storia. E con dei semplicismi e delle banalità inquietanti. Si dirà, ma la Jugoslavia di Tito è stata avversaria dello stalinismo. E' vero. Infatti, le conseguenze successive alla rottura con Stalin del '48 sono state pesanti. Però, quella risoluzione, alla fine dei conti, non farà sconti neanche alla Jugoslavia di Tito, al suo comunismo, perchè si estende a tutte le "dittature" comuniste. E qui nel confine orientale, se quella risoluzione avrà seguito, si rischierà una situazione di tensione non indifferente. La "bananiera" di Tito, come viene chiamata nel volgo, fu una nave da una storia importante. Conosciuta come la nave della pace di Tito, veniva usata dal Presidente Jugoslavo per le missioni di amicizia e pace. Tra gli ospiti più celebri a bordo si ricordano Khruščёv, Kennedy, il leader cubano Fidel Castro. Una nave che nasceva come bananiera della Marina mercantile italiana, poi venne convertita in incrociatore entrando nella Regia Marina, colpita da un sommergibile inglese giunse a Trieste, poi venne presa dai nazisti per essere affondata a Fiume durante la guerra. Recuperata dagli jugoslavi alla fine della guerra divenne il Galeb, la nave della Pace di Tito.
Un simbolo importante della storia della Jugoslavia che a Fiume comprensibilmente vogliono riportare alla sua originaria bellezza in vista della città capitale europea per il 2020. Si parla di circa 8 milioni di euro di investimenti necessari. Un patrimonio, che, risoluzione o non risoluzione europea, andrà salvaguardato. Fiume non ha certamente problemi economici a recuperare quelle risorse, ma sarebbe bello se da Fiume, partisse la richiesta di una colletta internazionale, per salvare la nave della pace di Tito e riportarla ai suoi antichi fasti.  Sarebbe un bel gesto di solidarietà e di vicinanza. Si potrebbe chiamare, la missione, Salvate il Galeb di Fiume, la nave della pace di Tito.

mb

Commenti

  1. Ma nel museo galleggiante di Tito ci sono anche le foto delle donnine che si portava appresso per rallegrare le ore di navigazione? Se ci fossero anche queste donne (capitolo importante della sua storia), la mostra serebbe completa, l'afflusso sarebbe notevole e il successo assicurato. Se una cosa si vuole fare, tanto vale farla bene.

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