Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

L'istituzionalizzazione dello sciopero climatico sta diventando una cosa ridicola

Greta Thunberg è stata scelta dal sistema come la ragazza simbolo delle nuove generazioni che devono rappresentare l'idea di una società diversa. Amica dell'ambiente. Una ragazza incredibile, da una potenza comunicatrice formidabile. Ovunque va, viene ascoltata, seguita. E applaudita. Anche da chi nelle sede istituzionali se le sente cantare di cotte e di crude. Più vieni attaccato, più applaudi. Si sta registrando un cortocircuito molto pericoloso su questo argomento. L'emergenza climatica è stata dichiarata da una manciata di realtà, e alla fine a ciò non è seguito nulla. Ma la cosa più assurda è che sta accadendo è l'istituzionalizzazione dello sciopero climatico. Scioperi preparati di concerto con le istituzioni anche locali, e rischiano di diventare alla fine propaganda elettorale per chi li usa, per farsi bello agli occhi del mondo con le proprie proposte ambientaliste, a volte ai limiti del ridicolo, quando magari fino al giorno prima non ha fatto niente in tal senso. Basta andare a farsi un giro sulla cronaca nazionale e locale per capire l'assurdità di questa cosa. Per arrivare  all'iniziativa assunta dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, che nei giorni scorsi ha inviato anche una lettera a tutte le scuole italiane, per sollecitare momenti condivisi con gli studenti in occasione della settimana di mobilitazione globale per l’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico, che si concluderà il prossimo 27 settembre. Invitando a giustificare l'assenza per lo sciopero climatico. 
E perchè per questo sciopero sì, e per gli altri scioperi, no? Si sta realizzando un precedente incredibile, pericoloso che sta ridicolizzando e banalizzando lo sciopero climatico e questa battaglia. Mentana, giustamente, nel suo TG serale, appresa di questa notizia, al Ministro ha chiesto, ma, allora, contro chi si protesta? Questo è il punto. Si sta snaturando il senso dello sciopero. Un conto è essere ascoltati dalle Istituzioni, un conto è scioperare di concerto con le Istituzioni. Cosa impareranno i ragazzi nella gestione delle lotte? Che insegnamenti avranno? I diritti non sono stati conquistati così nel corso della storia e questo dovrebbe pur voler significare qualcosa.

mb

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