L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Il grande giorno per l'Egitto è arrivato, la dittatura di Al Sisi è oramai destinata a cadere



Il giorno della grande chiamata è arrivato. L'Egitto è a un grane bivio. C'è stata la chiamata di almeno 1 milione di egiziani in tutte le principali piazze dell'Egitto per rovesciare Al Sisi. Il tutto, ricordiamolo, è nato dalla rete, con il volto di un noto attore egiziano, che al momento si trova in Spagna, che con i suoi video, dopo aver collaborato per 15 anni con l'esercito egiziano, ha deciso di denunciare il sistema di corruzione e malaffare che connota la dittatura egiziana. Milioni di visualizzazioni, i segreti di Mohamed Ali, hanno fatto il giro dell'Egitto. Arriva, intanto, l'avviso dell'Ambasciata italiana: Venerdì' 27 settembre potrebbero verificarsi manifestazioni e scontri nelle principali città del paese. Si raccomanda cautela, di evitare assembramenti, di seguire le indicazioni delle Autorità locali e di monitorare la situazione attraverso i media.

Le autorità egiziane hanno fatto intendere che non faranno sconti. Ci sono state già decine e decine di arresti e repressioni. Questa rivoluzione, se rivoluzione sarà, è la conseguenza di sei anni di brutale dittatura. Ricordiamo che Al Sisi prese il potere con un colpo di stato nel 2013 ribaltando l'unico presidente democraticamente eletto dell'Egitto, Morsi, ucciso, poi, in carcere.  
Una rivoluzione della pancia, che nasce perchè il paese soffre la fame mentre il regime continua a sperperare danari pubblici per palazzi e costruire città per ricchi. Parte dalla pancia ma è anche l'espressione di una chiara volontà di cambiare radicalmente marcia. Si chiede democrazia, uno stato laico e che guardi ai modelli europei. 
Ma l'unica cosa certa è che questa dittatura, non è più tollerata in Egitto, e se non sarà oggi, sarà domani. Ma il suo destino è stato scritto. Cadrà.

mb

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