Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a Grignano come in nessun altro luogo a Trieste. Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a
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Fiume divisa tra il Galeb di Tito,e la rampa di lancio dell’ex Silurificio Whitehead
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Due pezzi di storia diversi, che fanno parte però della storia di Rijeka, e che dividono in parte Fiume. Da un lato il Galeb, dichiarato patrimonio culturale della Repubblica di Croazia, dall'altro la rampa di lancio dell’ex Silurificio Whitehead, che sta cadendo a pezzi e che vedi da anni la comunità italiana battersi per la sua salvaguardia. Due pezzi di storia diversi e simbolicamente in antitesi tra di loro. La "bananiera" di Tito, come viene chiamata nel volgo, fu una nave da una storia importante. Conosciuta come la nave della pace di Tito, veniva usata dal Presidente Jugoslavo per le missioni di amicizia e pace. Tra gli ospiti più celebri a bordo si ricordano Khruščёv, Kennedy, il leader cubano Fidel Castro. Una nave che nasceva come bananiera della Marina mercantile italiana, poi venne convertita in incrociatore entrando nella Regia Marina, colpita da un sommergibile inglese giunse a Trieste, poi venne presa dai nazisti per essere affondata a Fiume durante la guerra. Recuperata dagli jugoslavi alla fine della guerra divenne il Galeb, la nave della Pace di Tito. Un simbolo importante della storia della Jugoslavia che a Fiume comprensibilmente vogliono riportare alla sua originaria bellezza in vista della città capitale europea per il 2020.
Le stesse intenzioni sembrano non esserci per ciò che rimane della rampa di lancio dell'ex Silurificio di Fiume. L'ultimo cedimento della rampa è stato quello del tetto. Fiume città del siluro, si racconta. Strumento ideato dal fiumano Ivan Luppis ufficiale della marina austriaca e inventore. Di cultura italiana visse a Fiume quando questa era parte del Regno d'Ungheria. Il realizzatore fu Robert
Whitehead, da cui prese il nome il noto silurificio di Fiume. Si era nel 1866. Il torpedo sarà in parte associato alla storia di Fiume per lunghi anni. Un siluro che venne fornito praticamente ai principali eserciti del mondo, che si combattevano tra di loro magari anche con lo stesso siluro prodotto a Fiume, infatti, si racconta che venne fornito ad esempio per le marine di Spagna, Argentina, Paesi Bassi, Jugoslavia, Turchia, Finlandia e Unione Sovietica. Una fabbrica che ha attraversato tutte le peripezie storiche che hanno coinvolto Fiume, conoscendo diverse entità governative ed occupanti La produzione durò fino alla fine della Seconda guerra mondiale quando la fabbrica
ritornò nelle mani dei croati. Gli stabilimenti furono parzialmente
adattati al lavoro e iniziò così la produzione di prodotti di largo
consumo, motori diesel e, immancabilmente, di siluri. Fino al 1966 durò
questa doppia produzione, civile e militare, finché non si rinunciò alla
produzione dei siluri, passando ormai a far parte della storia.
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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