Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

Perchè il Ministero dell'Interno pubblica solo il cruscotto giornaliero degli sbarchi?Intanto il FVG diventa centro di espulsione diffuso

Grazie ad un cruscotto statistico giornaliero, a cura del dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione, è disponibile un insieme di numeri aggregati sul fenomeno degli sbarchi. Ma, come, è noto, dalle parti del confine orientale, si è iniziato a parlare di muri, reticolati, barriere diffuse, che potrebbero trovare luogo qualora i pattugliamenti misti non avranno efficacia. Il problema sarebbe dovuto alla fantomatica mini rotta balcanica che anche nella sua punta massima ha solo sfiorato in modo irrisorio la nostra regione che ha sul totale nazionale solo un 3% di migranti e in base alla popolazione residente l'incidenza è da 0,. Il problema c'è, sicuramente, ma stiamo parlando di dimensioni irrisorie rispetto alla complessità del fenomeno immigratorio.
Quindi stiamo parlando del niente. Un niente che ha visto trasformare il FVG in un centro di espulsione diffuso. Dall'accoglienza diffusa, all'espulsione diffusa. Passando dal CPR di Gradisca pronto a partire,  alla riduzione di fondi a chi si occupa d'accoglienza, passando dall'accordo di 5 milioni di euro messi a disposizione a favore della Regione che avrà il compito di intercettare gli stranieri da sostenere e accompagnare nel percorso di ritorno nel loro Paese di origine alla possibilità di procedure accelerate per la determinazione della protezione internazionale in frontiera, previste nel caso in cui un richiedente presenti la domanda di protezione direttamente alla frontiera o nelle zone di transito, dopo essere stato fermato per aver eluso o tentato di eludere i relativi controlli. In tali casi, la procedura potrà essere svolta direttamente alla frontiera o nelle zone di transito. Il tutto mentre dalle parti del confine orientale si rivaluta il sistema Dublino, perchè così facendo, i richiedenti asilo potranno essere allontanati con maggior facilità verso l'est, visto che sicuramente il FVG non sarà per la maggioranza di costoro il primo paese d'accoglienza. Insomma, perchè dalle parti del ministero non pubblicano i dati del cruscotto giornaliero aggiornati anche alla situazione del confine orientale? Forse perchè i dati nel loro insieme dimostrano che il fenomeno immigratorio in corso da questa parte d'Italia è praticamente inconsistente?

mb

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