La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

L'Egitto, sui diritti umani, se la canta, balla e suona da solo, con una piattaforma trilingue



Il profilo social su Twitter, Verità per Giulio, si accorge di questa ennesima perla egiziana. In arabo, inglese e francese, il SIS (State Information Service) ha lanciato una piattaforma elettronica per un database locale, regionale e internazionale , esaustivo, a detta loro, su tutte le questioni relative sui "diritti umani".  E si potrebbe pensare, vuoi vedere che forse l'Egitto sui diritti umani inizia a fare qualche passo concreto? Certo, poi vedi come si stanno comportando sul caso di Giulio, oltre tre anni di comportamenti meschini da parte del regime dittatoriale, e senti puzza di bruciato. Ma i nodi vengono subito al pettine. Lo scrivono loro. Nel comunicato ufficiale. Spiegano il perchè di questa piattaforma trilingue. "Lo scopo di questa piattaforma, che viene aggiornata quotidianamente, è stabilire le informazioni corrette sui diritti umani (...) per contrastare la falsificazione di fatti per obiettivi politici che avvengono sotto l'ombrello di" slogan sui diritti umani ". 
 

Dunque, visto che nel mondo c'è chi denuncia che in Egitto i diritti umani sono pressoché inesistenti, la colpa non è tanto del regime, ma di chi denuncia che i diritti umani vengono violati sistematicamente, dai minori fino ai più anziani, con la scusante dell'ossessione del terrorismo, in un Paese che ha militarizzato ogni dimensione con lo stato di sicurezza prorogato ad oltranza.


Slogan, strumentalizzazioni, concetti già sentiti anche dalle nostre parti sulla questione della rimozione dello striscione di Giulio Regeni. Dunque sarà solo l'Egitto l'unica fonte attendibile sullo stato dei diritti umani in Egitto e la nuova piattaforma è stata nominata "Studies in Human Rights", con lo stesso nome del periodico accademico trimestrale pubblicato da SIS e che si occupa di diffondere la cultura dei diritti umani.

Insomma, se la cantano, suonano e ballano da soli, in Egitto, sui diritti umani. Il bello, si fa per dire, è che in questa piattaforma emergeranno,i testi originali e tradotti di documenti internazionali, regionali e locali, tra cui le convenzioni internazionali fondamentali sui diritti umani cui l'Egitto ha aderito; come il Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR), il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (ICESCR), la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (ICERD), la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e membri delle loro famiglie (ICRMW), la Convenzione per la protezione delle persone con disabilità (CRPD), le quattro Convenzioni di Ginevra e i protocolli aggiuntivi, la Convenzione sull'abolizione della schiavitù e altre convenzioni sui diritti umani. Si richiameranno la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Dichiarazione del Cairo sui diritti umani nell'Islam e il Documento sulla Fraternità Umana per la Pace e la Vita Mondiali insieme ratificato dal Grande Imam di Al-Azhar, dallo sceicco Ahmed el-Tayeb e dal Papa del Vaticano Francesco l'anno scorso .

Ma quanto sono applicate tutte queste bellissime carte in Egitto? Giulio Regeni, dice niente? Sequestrato il 25 gennaio del 2016 all'uscita di una metro al Cairo, sparito nel nulla, torturato dagli apparati di sicurezza egiziani, come facevano le SS, e abbandonato, dopo essere stato ammazzato, in una strada pubblica dove verrà ritrovato il 3 febbraio 2016?  Come se si trattasse di un oggetto abbandonato?  E tutti i depistaggi, le calunnie, le infamie che ne sono conseguiti? Tutto questo, a quale convenzione dei diritti umani che in Egitto verrà richiamata nella loro mitica piattaforma trilingue ha fatto riferimento? Vorremmo saperlo, perchè al momento ci sfugge.

mb

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