L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

L'Egitto, sui diritti umani, se la canta, balla e suona da solo, con una piattaforma trilingue



Il profilo social su Twitter, Verità per Giulio, si accorge di questa ennesima perla egiziana. In arabo, inglese e francese, il SIS (State Information Service) ha lanciato una piattaforma elettronica per un database locale, regionale e internazionale , esaustivo, a detta loro, su tutte le questioni relative sui "diritti umani".  E si potrebbe pensare, vuoi vedere che forse l'Egitto sui diritti umani inizia a fare qualche passo concreto? Certo, poi vedi come si stanno comportando sul caso di Giulio, oltre tre anni di comportamenti meschini da parte del regime dittatoriale, e senti puzza di bruciato. Ma i nodi vengono subito al pettine. Lo scrivono loro. Nel comunicato ufficiale. Spiegano il perchè di questa piattaforma trilingue. "Lo scopo di questa piattaforma, che viene aggiornata quotidianamente, è stabilire le informazioni corrette sui diritti umani (...) per contrastare la falsificazione di fatti per obiettivi politici che avvengono sotto l'ombrello di" slogan sui diritti umani ". 
 

Dunque, visto che nel mondo c'è chi denuncia che in Egitto i diritti umani sono pressoché inesistenti, la colpa non è tanto del regime, ma di chi denuncia che i diritti umani vengono violati sistematicamente, dai minori fino ai più anziani, con la scusante dell'ossessione del terrorismo, in un Paese che ha militarizzato ogni dimensione con lo stato di sicurezza prorogato ad oltranza.


Slogan, strumentalizzazioni, concetti già sentiti anche dalle nostre parti sulla questione della rimozione dello striscione di Giulio Regeni. Dunque sarà solo l'Egitto l'unica fonte attendibile sullo stato dei diritti umani in Egitto e la nuova piattaforma è stata nominata "Studies in Human Rights", con lo stesso nome del periodico accademico trimestrale pubblicato da SIS e che si occupa di diffondere la cultura dei diritti umani.

Insomma, se la cantano, suonano e ballano da soli, in Egitto, sui diritti umani. Il bello, si fa per dire, è che in questa piattaforma emergeranno,i testi originali e tradotti di documenti internazionali, regionali e locali, tra cui le convenzioni internazionali fondamentali sui diritti umani cui l'Egitto ha aderito; come il Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR), il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (ICESCR), la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (ICERD), la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e membri delle loro famiglie (ICRMW), la Convenzione per la protezione delle persone con disabilità (CRPD), le quattro Convenzioni di Ginevra e i protocolli aggiuntivi, la Convenzione sull'abolizione della schiavitù e altre convenzioni sui diritti umani. Si richiameranno la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Dichiarazione del Cairo sui diritti umani nell'Islam e il Documento sulla Fraternità Umana per la Pace e la Vita Mondiali insieme ratificato dal Grande Imam di Al-Azhar, dallo sceicco Ahmed el-Tayeb e dal Papa del Vaticano Francesco l'anno scorso .

Ma quanto sono applicate tutte queste bellissime carte in Egitto? Giulio Regeni, dice niente? Sequestrato il 25 gennaio del 2016 all'uscita di una metro al Cairo, sparito nel nulla, torturato dagli apparati di sicurezza egiziani, come facevano le SS, e abbandonato, dopo essere stato ammazzato, in una strada pubblica dove verrà ritrovato il 3 febbraio 2016?  Come se si trattasse di un oggetto abbandonato?  E tutti i depistaggi, le calunnie, le infamie che ne sono conseguiti? Tutto questo, a quale convenzione dei diritti umani che in Egitto verrà richiamata nella loro mitica piattaforma trilingue ha fatto riferimento? Vorremmo saperlo, perchè al momento ci sfugge.

mb

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