Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

FVG saranno 30 i km di barriere diffuse che divideranno Italia e Slovenia






Nessun muro di 232 km, perchè impraticabile, ma una barriera diffusa che prenderà il posto dell'accoglienza diffusa che ha interessato decine di Comuni del FVG, sì. In una regione che tra misure di accompagnamento, e CPR sta diventando un centro allargato di espulsione. 30 km di barriere diffuse, nelle zone ritenute più sensibili, che separeranno Italia e Slovenia, due Paesi facenti parte dell'area Schengen, è quanto si apprende da un comunicato sul sito della Regione FVG. Ipotesi che troverà piede solo se verranno ritenute non efficaci le altre vie di "militarizzazione" avviate sui confini. Queste barriere sono una realtà che potrebbero trovare concretezza in una regione ossessionata dal problema immigrazione, pur avendo una incidenza rispetto alla popolazione residente da 0, e pur essendo sfiorata in modo minimale dalla mini rotta balcanica che dalla Bosnia preme verso il centro Europa. Quindi, possono stare tranquilli, al momento, quelli che temevano di dover fare file per andare a giocare al Casinò in Slovenia o mangiare pesce in Croazia. Il tutto mentre Slovenia e Croazia continuano a rimanere separate in diversi punti, con il benestare europeo, dal filo spinato anti migranti. Quello che si deve capire è che si inizia così a dividersi in Europa. Pezzetto dopo pezzetto e quella dei migranti rischia di essere solo un pretesto per compromettere il disegno dell'Europa unita e favorire il risorgere del nazionalismo.

mb


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