L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Trieste conquistata dai venti dell'Est.Dai muri dell'Ungheria, dal filo spinato sloveno, alla via della Seta


Da Est non arrivano più venti "rivoluzionari" ma controrivoluzionari per usare un linguaggio di una volta. Caduto il muro di Berlino, è finita, nel bene o nel male, l'epoca del mondo diviso in due blocchi. Vi è stata una omologazione verso il vincitore di quella battaglia, di quella guerra, il capitalismo. Il comunismo è stato sconfitto. Certo, c'è ad esempio il caso cinese, che non si capisce cosa sia, tutto è certamente che un sistema democratico. Non che la democrazia per come funziona sia il top del top, ma sicuramente ritornare ai venti dei regimi non è proprio cosa consigliabile. Vedi cosa accade in paesi come l'Egitto, o in Ungheria. Quell'Ungheria che ora stringe accordi con Trieste. Magari giocando sull'immagine di quella retorica della Mitteleuropa che significa tutto e anche niente. Trieste conquistata dai muri ungheresi, oltre che dai capitali ungheresi, conquistata dai filo spinato sloveno, made in Polonia, e dalla via della Seta di un regime comunista che sta cercando di aprirsi al mondo "occidentale" a modo suo ma dove i diritti umani sono ancora oggi un gran problema. Certo, gli affari sono affari. Se si dovesse guardare all'etica e alla morale, probabilmente non dovremmo fare affari con nessuno, neanche con noi stessi, visto che siamo sicuramente un Paese meraviglioso, forse il più bello del mondo, ma anche la terra delle mafie e della corruzione. Non siamo nelle condizioni di poter dare lezioni morali ad altri Paesi su questo tema, sicuramente, però, siamo nelle condizioni di poter dire quello che sta succedendo. Trieste è conquistata da venti dell'Est. Quelli che oggi esprimono nazionalismo, confini e frontiere. Non  idea di fratellanza, uguaglianza e libertà. E non è un caso che si voglia mettere in piazza della Borsa una statua dedicata a D'Annunzio. Nel centenario dell'occupazione di una città oggi croata. Fiume. Per celebrare quel fatto. Perchè simbolo di nazionalismo, quel nazionalismo che ammalia Trieste, conquista Trieste, a partire dagli affari, appunto.
mb

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