Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Dopo il fascismo ritorna per la prima volta, dopo 90 anni esatti, una nave della Marina militare con il nome Trieste

Ritorna a distanza di 90 anni esatti una nave della Marina militare che avrà il nome della città di Trieste. Il primo Trieste risale all'incrociatore pesante della Regia Marina che faceva parte della classe Trento. Realizzato nella città giuliana, consegnato il 3 aprile del 1929, affondato nel 1942 con 77 morti e 75 feriti gravi. Il relitto venne recuperato negli anni '50. Avrebbero in Spagna dovuto costruire, da quello che si legge in rete, una portaerei, non se ne fece poi nulla.

Il 25 maggio del 2019, il giorno dopo l'anniversario dell'entrata in guerra dell'Italia nella prima guerra mondiale, in Campania viene varata quella che è stata definita come "la più grande nave militare italiana costruita nel Dopoguerra." La chiamano nave della pace. Perchè pare debba essere utilizzata per missioni "umanitarie". Ma più fonti hanno rilevato che c'è il fondato sospetto che questa nave possa avere utilizzata per lanciare i costosissimi F 35 B. L'ex governatrice della Regione FVG si adoperò, come si apprende in rete, in prima persona per fare avere questo nome alla nave della Marina militare italiana.

Non è l'unico nome di una nave da guerra o militare che è collegata alla storia di Trieste. Basta ricordarsi l'Audace. Un cacciatorpediniere costruito nei cantieri Orlando di Livorno, completato nel 1914 ed affondato nel 1916. Ebbe vita breve. Un nuovo Audace venne realizzato negli anni '70 operativo sino al 2005 e posta in disarmo nel 2006.

Insomma, la città di Trieste ritorna ad essere associata ad una nave della Marina Militare, come non accadeva da tempo. Certo, se si trattasse di una nave con finalità esclusivamente umanitarie, ciò avrebbe anche un senso storico, ponendosi in contrapposizione con il passato del secolo breve, ma se quella nave, visti anche i costi enormi, si dovesse effettivamente prestare all'utilizzo di missioni di guerra, facendo decollare mezzi che andranno a bombardare, a fare la guerra, sarebbe un qualcosa che dovrebbe essere respinto al mittente. Trieste guarda avanti, è una città che vuol preservare i valori della pace, e non vuol più essere associata a guerre, di qualsiasi tipo queste siano.

mb

Commenti

  1. L'Audace (meglio conosciuta a Trieste con il nome "la meledetta barca che i li ga portai") non ebbe per niente vita breve...
    Fu affondata nel '43, dopo che fu requisita dai tedeschi.
    Il relitto fu ritrovato pochi anni fa, e vi ruotano attorno 2 interessanti progetti....
    Fu la prima barca che sbarcò a Trieste quel maledetto IV novembre 1918 in cui perdemmo la guerra.
    Da qui il nome del molo, che una volta si chiamava molo san carlo

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