A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

Immagine
Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Aspettando la Commissione su Giulio Regeni, l'Osservatorio di Politica Internazionale denuncia:Egitto restaurazione autoritaria



Ricordiamo tutti quando con i 379 sì, e le 54 astensioni, si diede luogo alla Camera, l'approvazione, lunedì 29 aprile, della Commissione parlamentare d'Inchiesta su Giulio. Da quel momento, tutto tace. Nell'attesa di vederne gli sviluppi, "burocratici", è importante soffermarsi su quanto riportato nella rivista dell'Osservatorio di politica internazionale che è un progetto di collaborazione che coinvolge autorevoli contributi scientifici. Le opinioni espresse nei prodotti dell'Osservatorio sono riferibili esclusivamente agli Istituti autori delle ricerche ma si tratta di una pubblicazione di rilievo istituzionale pubblicata sul sito del Parlamento della Repubblica italiana. La relazione che riguarda l'Egitto, fotografa un Paese, nello stato in cui immaginavamo fosse. Dittatoriale, repressivo, autoritario. E' emerso che con l'approvazione del noto referendum costituzionale con il quale Al Sisi ha ampliato il proprio potere si è posta fine a "qualsiasi eredità rivoluzionaria e rischia contestualmente "di aprire una nuova stagione di restaurazione autoritaria." Si evidenzia che il voto in questione "ha certificato ancora una volta l’esigenza del regime di non permettere l’emergere di nuovi e possibili leader alternativi all’attuale corso politico. Di fatto un blocco all’ingresso per qualsiasi candidato che non abbia uno sfondo militare o un curriculum rientrante nei canoni accettati dal potere sisiano." Si sottolinea che "A oggi, però, le uniche forme di opposizione vere al regime rimangono all’infuori dei confini egiziani e per la precisione si concentrano negli Stati Uniti, in Europa e in Turchia, dove è presente un variegato mondo di forze laiche e islamiste, accomunate da un forte sentimento contro l’attuale regime. Anche per ciò è facile immaginare che il governo eserciterà uno stretto controllo sulla sicurezza interna e proseguirà con una linea dura impostata sulla repressione del dissenso, delle libertà dei media e dei diritti civili, singoli e collettivi.Anche alla luce di ciò, le elezioni municipali, posticipate verso la fine del 2019, potrebbero rappresentare un banco di prova importante per il governo." 
Per quanto riguarda i rapporti con l'estero si sottolinea che le priorità del governo "rimarranno sostanzialmente invariate sulle tre direttrici di politica estera: mantenimento di cordiali legami con gli Stati Uniti e l’Unione europea; ampliamento dei legami internazionali (tra cui un approfondimento delle relazioni con Russia e Cina); rinsaldamento dell’asse economico e politico con gli stati arabi del Golfo nelle principali questioni di politica mediorientale. Non meno complessi si sono altresì dimostrati i rapporti consolidati tra Egitto e fornitori europei, con i quali il paese ha intrattenuto una relazione basata essenzialmente sull’acquisto di materiale e hardware militare (principalmente da Germania, Francia e anche Italia) come priorità assoluta nel contesto delle campagne di sicurezza in Egitto e nelle crescenti tensioni geopolitiche nel Mediterraneo orientale(...)" Così come emerge che"le relazioni con l’Italia rimangono ancora incerte soprattutto a causa degli sviluppi zoppicanti sul caso Regeni." Intanto, l'Egitto continua a stringere i rapporti con Washington e "presumibilmente, il tema dell’iscrizione della Fratellanza musulmana nella black list internazionale del terrorismo."diventerà uno degli obiettivi strategici da perseguire da parte dell'Egitto con gli USA.

mb

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

L'italiano esodato... da Cherso