Lo spirito di solidarietà del Friuli

Immagine
  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

Più di 1000 giorni dalla scomparsa di Giulio nell'Egitto dove anche i bambini vengono torturati



1036 giorni, 34 mesi, siamo arrivati oramai a tre anni da quel 25 gennaio 2016 quando di Giulio si persero le tracce. E ancora qui a chiedere, a pretendere, la luce su quel buio egiziano che soffoca ogni processo di verità e giustizia non solo per Giulio, ma per tutti. Perchè quando si farà piena luce su ciò che è successo a Giulio in Egitto, lo si farà per tutti e tutte gli egiziani e le egiziane che come Giulio hanno subito e continuano a subire trattamenti inumani. Il tutto mentre il suo Paese, l'Italia, tramite chi dovrebbe rappresentarlo, stringe mani, accoglie esponenti di primo piano di quell'Egitto che continua a prendere in giro tutti. 
Un Paese dove un bambino di 12 anni è stato arrestato e tenuto in isolamento con l'accusa di terrorismo. Dal 2013, le autorità egiziane hanno commesso violenze scioccanti contro i bambini con almeno sei torturati in custodia e 12 soggetti a sparizioni forzate dal 2015, secondo le nuove scoperte pubblicate da Amnesty International.  
"Queste scoperte rivelano come le autorità egiziane hanno sottoposto i bambini a violente violazioni, tra cui torture, isolamento prolungato e sparizione forzata per periodi fino a sette mesi, dimostrando un assoluto disprezzo per i diritti dei bambini", ha detto Najia Bounaim, direttore delle campagne nordamericane di Amnesty International.
Uno scandalo verso cui il mondo pare chiudere gli occhi. Italia inclusa. E si parla di un Paese firmatario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del bambino, a dimostrazione di come in Egitto i diritti umani non contano niente, anzi. Chi li difende rischia grosso. Come successo a Mohamed Lofty consulente della famiglia Regeni, il quale ha vinto il premio franco-tedesco per per i diritti umani e lo Stato di diritto, che in Egitto lui vorrebbe difendere e che ha visto sua  moglie, Amal Fathy finire in carcere da mesi, come ritorsione. E la battaglia della verità per Giulio Regeni è un ponto cruciale per la difesa dei diritti umani e lo Stato di diritto, e questo in Egitto lo sanno bene. 

Marco Barone 

Commenti

Post popolari in questo blog

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Quale la città più bella tra Udine e Trieste?