La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

La Farnesina: "Ambasciatore italiano rientrato in Egitto grazie ai progressi giudiziari su caso Regeni." Azz...



Sul sito della Farnesina  a proposito della scheda dedicata all'Egitto, sezione sicurezza, si legge che: "il 3 febbraio 2016 è stato rinvenuto, con evidenti segni di tortura, il corpo senza vita del ricercatore italiano Giulio Regeni scomparso il 25 gennaio al Cairo. In considerazione delle difficoltà riscontrate nel fare piena luce sul caso, il Governo italiano ha disposto l'8 aprile 2016 il richiamo dell'Ambasciatore, poi rientrato in Sede il 14 settembre 2017 in ragione dei progressi nella cooperazione giudiziaria tra i due Paesi, tuttora in corso".

Quali sarebbero questi progressi nella cooperazione giudiziaria tra i due Paesi? E tuttora in corso? E dal momento che questa cooperazione giudiziaria è farlocca, a questo punto l'Ambasciatore può essere richiamato in Italia, giusto? Visto come è stato ricevuto il presidente egiziano con tutti gli onori a Palermo dopo 1000 giorni di menzogne e cialtronerie sul caso del nostro Giulio, temo che la piega che ha preso il tutto a livello politico istituzionale sia semplicemente agghiacciante. Questo è il quadro. La storia vi giudicherà, questo è poco ma sicuro. Ma non si può aspettare il decorso della storia per avere verità e giustizia per un ragazzo, sottratto alla vita nel fiore della sua gioventù. La verità sostanziale la conosciamo tutti, in linea di massima. Ed il problema è che pur conoscendola tutti,chi dovrebbe rappresentare il nostro Stato, il nostro Paese, si comporta come se si stesse parlando di popcorn e noccioline e non di diritti umani.

Marco Barone 

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