La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

Nel giorno di San Giusto,Casapound annuncia manifestazione nazionale a Trieste. Trieste e FVG e non solo dovranno dire no

Uscita dal 2008 da Fiamma Tricolore, Casapound è una forza politica che ha fatto discutere e continua a far discutere parecchio in Italia. Noti come i fascisti del terzo millennio o dallo spirito fascista  non necessitano di tante presentazioni per sapere di chi si sta parlando. 

Una forza che forse a livello mediatico è stata sopravalutata rispetto alla sua reale consistenza e portata ma che comunque va ricondotta nelle sue giuste dimensioni e neanche sottovalutata. In FVG avevano già messo piede a livello nazionale per la celebrazione dell'entrata in guerra dell'Italia, nel centenario dello scoppio della prima guerra mondiale. Non erano più di mille, in una manifestazione che ha visto a Gorizia una risposta antifascista come non la si vedeva da decenni in regione coinvolgendo realtà anche transfrontaliere. Ed ora, a quanto pare, vogliono replicare puntando a Trieste. Che il 2018 sarebbe stato un centenario attenzionato da alcune realtà era ovvio. Agli eredi dei monarchici che verranno a far visita a Trieste e Redipuglia, che non dovrebbero avere alcuna legittimazione istituzionale, ma l'avranno, ai fascisti del terzo millennio  che per il 3 novembre, giorno del patrono di San Giusto a Trieste, vogliono fare un corteo che a detta loro "passerà alla storia".

Lo sapevamo già. Trieste ed il FVG ha fatto i conti aspramente con il fascismo che nel confine orientale ha espresso la sua reale natura brutale prima che altrove, dall'incendio del Narodni dom del '20 a Trieste, che verrà poi replicato a Gorizia nel '26, usurpando il nome dell'Italia, visto che venne fatto al grido di "viva l'Italia", passando dalla proclamazione delle leggi razziali, e nel 2018 saranno 80anni da quell'infamia di Trieste, a tutto ciò che ha comportato a livello di barbarie. I conti con il fascismo questa regione in parte li ha fatti. E la Resistenza che qui è nata è stata un vero unicum nel panorama occidentale. L'Italia forse meno, visto che non ha avuto una sua  Norimberga. Sicuramente Trieste non può dare spazio e legittimazione ad una siffatta iniziativa casapoundista. La città ed il FVG e le zone confinanti dovranno dire no all'iniziativa nazionale di Casapound a Trieste. Di motivi ve ne sono una infinità. Ad ognuno il suo. Un no che dovrà essere espressione di una pluralità di motivazioni, sotto il segno dell'antifascismo, e si auspica che possa coinvolgere, come è proprio nella dimensione e storia di Trieste, una pluralità di soggettività. Se quel giorno dovrà passare alla storia, lo passerà per il no a quella iniziativa e per la risposta che la città e questa fetta di confine orientale riuscirà democraticamente a dare.

Marco Barone 

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