Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Dopo Marcinelle si continua a morire sul lavoro con quasi 4mila morti l'anno in Europa

Marcinelle, una tragedia che ha interessato soprattutto italiani emigrati in Belgio che vivevano in condizioni degradanti, a livello di coscienza globale con i 262 morti, tra cui anche sette minatori del Friuli Venezia Giulia, qualcosa è successo. Da quel momento, da quell'estate del 1956, si inizierà a discutere di sicurezza sul lavoro, per arrivare, soprattutto in Italia, esattamente nel 1994 a realizzare una delle normative più avanzate a livello europeo in materia di sicurezza sul lavoro per essere poi aggiornata nel 2008. Poi però vi è una realtà che vuole in Europa circa 4 mila morti l'anno sul lavoro, con l'Italia che continua a mietere vittime. I numeri sono numeri, ma dietro ogni numero si celano vittime, persone, famiglie, drammi. Morire sul lavoro è una bestialità, una bestialità che interessa italiani e non italiani, anche in Italia. Si ripeteranno sempre le solite parole, ci saranno sempre le solite cerimonie, i soliti discorsi, ma la questione sicurezza sul lavoro non è mai stata una priorità in questo Paese e neanche in Europa, altrimenti non ci sarebbe una strage del genere con quasi 4 mila morti l'anno. Cifre proprie di una guerra. Il resto sono solo chiacchiere.

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

L'italiano esodato... da Cherso