Un fine maggio così turbolento dal punto di vista politico in Italia non lo si viveva da lungo tempo. Ma quanto accaduto tra il 27 maggio ed il 29 maggio dovrebbe porre mille interrogativi. Quelli che gran parte della stampa non si son posti. Perchè si son comportati da tifosi più che da soggettività volte a determinare la libertà d'informazione ed aiutare i cittadini di questo Paese che ha già conosciuto stagioni nefaste e tremende, a comprendere cosa diavolo stava succedendo realmente. Sembrava di assistere più a commenti propri di una partita di calcio che pertinenti ad eventi che rischiavano di minare le fondamenta di questa Repubblica? Nell'Italia che ha già avuto tentativi di colpi di Stato, strategia della tensione, un Paese in declino e profondamente corrotto, non si può e non si deve mai sottovalutare nulla.
Il
26 maggio veniva diffuso in Italia, con ritardo rispetto alla pubblicazione in America, dell'articolo pesante del
NY Times contro Conte preceduto
dall'intervento del 21 maggio, sempre su quel giornale americano, che dubbi sull'attendibilità di Conte. Passando da altra stampa internazionale nel mezzo di tutto ciò che, nota o meno nota che fosse, esprimeva critiche ed ingerenze rilevante negli affari di "casa nostra"
Il 27 maggio, giorno in cui vi era l'esito dell'incarico tra Conte e Mattarella nella fase ultima delle consultazioni, il Presidente della Repubblica così si pronunciava:
Dopo aver sperimentato, nei primi due mesi, senza esito, tutte le
possibili soluzioni, si è manifestata - com'è noto - una maggioranza
parlamentare tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega che, pur
contrapposti alle elezioni, hanno raggiunto un'intesa, dopo un ampio
lavoro programmatico. Ne ho agevolato, in ogni modo, il tentativo di dar vita a un governo. (...) Ho condiviso e accettato tutte le proposte per i ministri, tranne quella del ministro dell'Economia. La
designazione del ministro dell'Economia costituisce sempre un messaggio
immediato, di fiducia o di allarme, per gli operatori economici e
finanziari.
Ho chiesto, per quel ministero, l'indicazione di un
autorevole esponente politico della maggioranza, coerente con l'accordo
di programma. Un esponente che - al di là della stima e della
considerazione per la persona - non sia visto come sostenitore di una
linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare, probabilmente, o,
addirittura, inevitabilmente, la fuoruscita dell'Italia dall'euro. Cosa
ben diversa da un atteggiamento vigoroso, nell'ambito dell'Unione
europea, per cambiarla in meglio dal punto di vista italiano. A
fronte di questa mia sollecitazione, ho registrato - con rammarico -
indisponibilità a ogni altra soluzione, e il Presidente del Consiglio
incaricato ha rimesso il mandato.
È mio dovere, nello svolgere il compito di nomina dei ministri - che
mi affida la Costituzione - essere attento alla tutela dei risparmi
degli italiani. In questo modo, si riafferma, concretamente, la
sovranità italiana. Mentre vanno respinte al mittente inaccettabili e
grotteschi giudizi sull'Italia, apparsi su organi di stampa di un paese
europeo.
Passando dai timori dei mercati, si parlerà dello spread, che gli italiani avevano dimenticato, delle borse e delle solite questioni finanziarie che per lungo tempo hanno ossessionato il nostro Paese. Arriveranno minacce al Presidente della Repubblica, si determinerà uno scontro istituzionale senza precedenti, nella consapevolezza collettiva che quel veto politico de facto aveva rinforzato a dismisura proprio i gialloverdi che in caso di ritorno alle urne avrebbero rischiato di conseguire una maggioranza bulgara, qualora si fossero presentati insieme.
Nel frattempo incrementano i controlli di sicurezza innanzi alle sedi istituzionali più importanti e reputati come luoghi sensibili proprio a causa della tensione crescente nel Paese.
La Lega Nord pur esprimendo toni duri nei confronti di Mattarella, non ha espressamente sostenuto la posizione come manifestata dal M5S per la fantomatica richiesta di impeachment. E' stata più cauta. Nonostante in Parlamento avrebbero avuto i numeri per condurla a compimento.
"Avevamo prenotato 1000 piazze per spiegare cosa volevamo fare al
governo. Adesso andremo lo stesso in piazza come non lo stiamo facendo
per colpa di qualcuno"
Il 29 maggio così da SkyNews :
Alla fine della giornata, a Piazza Affari il Ftse All Share, l'indice
che rappresenta tutte le azioni del listino milanese, ha perso il
2,71%, bruciando altri 17,2 miliardi di euro di capitalizzazione. In 11
sedute, da quando sono iniziate le fibrillazioni sui mercati per la
situazione politica italiana lo scorso 15 maggio, sono andati in fumo in
Borsa circa 80 miliardi. Il conto più salato l'hanno pagato ancora una
volta le banche, con 4,7 miliardi di euro bruciati anche oggi, dopo che
l'indice Ftse All Share Banks ha perso il 4,7%.
Oltre alla difficoltà della Borsa, da registrare un’ulteriore
risalita dello spread sui buoni decennali, che in alcune fasi ha
superato anche i 300 punti base. Il differenziale, dopo l'incontro tra
il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli e il presidente
Mattarella al Quirinale, ha chiuso a quota 303. Ancora più forte la
tensione sui titoli a due anni: si è allargato di 190 punti lo spread,
chiudendo a quota 343.
Intanto esplode il caso Oettinger, Commissario europeo,
il quale afferma che "i mercati vi insegneranno a votare", frasi che verranno poi contestualizzate in modo diverso, spiegate in modo diverso, fino ad arrivare alle scuse dello stesso, ma scateneranno il putiferio in un Paese sull'orlo di una crisi di nervi e nel frattempo
Intanto sia gli esponenti del M5s che della Lega continuano a confermare la volontà di andare al voto il prima possibile. Il quadro cambierà solo in serata. Intorno alle 20.00. Quando Di Maio in una
Napoli tricolore come non mai, così si pronunciava:
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foto ANSA Napoli 29 maggio m5s in piazza |
"Prendo atto che Matteo Salvini 'cuor di leone' non vuole fare l'impeachment e lì ci vuole la maggioranza".
E da quel momento la storia è nota .Ci sarà l'apertura a Mattarella, cambieranno i toni, il 31 maggio viene annunciata la nascita del governo "del cambiamento" il 1 giugno ci sarà il giuramento, strette di mano e sorrisi, come se niente fosse accaduto, contestualmente nelle piazze per la prima volta forse dalla nascita di un governo della Repubblica
si scende in piazza a difesa della Costituzione a significare che l'opposizione sarà senza tregua ed il 2 giugno la festa della Repubblica si effettuerà come sempre nella sua ordinaria tipizzazione.
Il punto è, cosa diamine è successo tra il 27 maggio ed il 29 maggio quando in una Napoli tricolore il M55 rinuncerà all'impeachment ed aprirà la porta al nuovo governo gialloverde? Perchè qualcosa di importante è successo, un qualcosa che ha spinto le parti in causa a rivedere le loro posizioni nel solo giro di neanche due giorni compiuti.
Marco Barone
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