Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

In una società senza rispetto e in un Paese in declino non poteva che arrivare il governo più destro di sempre

In un Paese in declino come il nostro, massacrato da orrori politici del passato più recente in estrema continuità, dalla corruzione, dalle mafie, dal non senso del bene comune, non poteva che arrivare il governo più destro di sempre. Nulla di straordinario. E chi ha favorito questa situazione e si candida eventualmente ad esercitare l'opposizione in Parlamento in modo intransigente farebbe miglior figura a tacere, a star zitto, o zitta, visto che le responsabilità principali, se ci troviamo in questo stato, sono proprio di costoro. Di un gruppo di potere diventato oggi minoranza, che ha mandato l'Italia e gran parte degli italiani in rovina e che rischia l'estinzione come quella dei dinosauri, solo che i dinosauri li rimpiangerai, alcuni di costoro proprio per niente.  A furia di rincorrere le destre, di emularle, l'originale ha prevalso e non poteva che prevalere.
Il razzismo, la xenofobia, l'intolleranza, l'odio, hanno autostrade spianate per governare un sistema profondamente in declino che andrà alla ricerca del suo ordine e della sua disciplina, di quella illusione di protezione in un mondo di 7 miliardi ed oltre di persone che nessuno potrà effettivamente garantire, perchè non vivi in nessuna isola felice, casomai in una piccola penisola infelice e depressa del Sud d'Europa che non sa più a quali specchi aggrapparsi pur di non veder riflessa la propria immagine, le proprie colpe e responsabilità. Meglio l'alibi dell'Europa che un mea culpa. Ma quello che si chiede è cosa accadrà nel Paese se il governo più destro di sempre fallirà?

Marco Barone 

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