Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato, tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193
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L'inchino di Roma a Cleopatra
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Quando si pensa a Cleopatra nella mente partono le immagini di film che hanno fatto la storia, di una regina bella, sensuale, ma anche avida e profondamente crudele. E l'entrata di Cleopatra a Roma venerata come una divinità rimarrà nell'immaginario collettivo come quel simbolo che unisce l'Italia all'Egitto. E mai simbolo più sacro e profano nello stesso tempo di questo doloroso secolo poteva esserci per meglio rappresentare, raffigurare i rapporti tra Italia ed Egitto.
E Cleopatra entra a Roma è una delle immagini che caratterizzeranno il filmato realizzato per onorare l'Ospedale italiano Umberto I al Cairo presentato allo scoccare del ventunesimo mese dal ritrovamento del corpo di Giulio che verrà proprio trasferito in quel plesso ospedaliero.
Un filmato che ha lo scopo di celebrare il 150/o anniversario della nascita del suo fondatore, Empedocle Gaglio.
Le parole d'ordine saranno sempre amore, filantropia, fratellanza. Si racconterà la storia di Empedocle "di un italiano che s’innamorò dell’Egitto, vi lavorò, vi morì e venne sepolto" che "lasciò il suo Paese per venire in Egitto". Che ha operato per il bene dell'Egitto.
E quell'ospedale non è una cosa da niente. E' l'orgoglio della comunità italiana. Che porta il nome di un re, Umberto I, che soprattutto in Sicilia viene vissuto con nostalgia, tanti sono i circoli, le vie, le piazze dedicate al re Mitraglia che verrà ucciso per mano di Bresci. Ospedale articolato in 11 divisioni, con altrettanti padiglioni, in
cui operano 750 dipendenti e sono disponibili 400 letti.
Ospedale orgoglio e cuore vitale delle relazioni tra Italia ed Egitto.
Tanto che come verrà riconosciuto dall'ambasciatore egiziano che si è insediato a Roma è stato il pronipote della famiglia Bendetti, considerata come "amica dell'Egitto", ad aver avuto un ruolo fondamentale nei rapporti tra Italia ed Egitto, durante quell'anno e mezzo di "sospensione".
L'ambasciatore dirà che è stato Eugenio Benedetti " a rendere possibile di mantenere i rapporti tra
Italia ed Egitto quando gli ambasciatori non c’erano". Non si parlerà mai della vicenda di Giulio, ma il riferimento è ovviamente a quanto accaduto tra il 25 gennaio 2016 e 3 febbraio 2016 ed alla conseguenza del ritiro dell'ambasciatore.
Lo stesso Benedetti dirà che ora c'è il nuovo ambasciatore egiziano a Roma, "è quello giusto", "che ci voleva dopo un' anno mezzo di interruzione di rapporti, di dolore, perchè abbiamo sofferto tutti, è arrivato il nuovo ambasciatore per creare un nuovo periodo di collaborazione tra i nostri Paesi per ricostruire quell'amicizia che non si era mai interrotta ma addormentata".
Ed ora si è risvegliata quella relazione "che dura da oltre 2000 anni", come è stato evidenziato. Una relazione che comunque non si è mai fermata, ma il ritiro dell'ambasciatore era un gesto di pressione politica importantissimo, che è stato vissuto con grande imbarazzo e fastidio non solo in Egitto ma anche da una parte del potere e capitale economico italiano.
Come ha sottolineato l'ambasciatore egiziano, "ho avuto incontri con ministri degli affari, esteri, degli interni e della difesa" ribadendo che "l’Egitto
è un partner indispensabile per l’Italia. l’Italia è il terzo partner
commerciale dell’Egitto a livello mondiale, il secondo in Europa per un
volume di affari di 5 miliardi di euro".
E non sarà un caso che la prima visita del nuovo ambasciatore italiano avverrà proprio in quell'ospedale, cosa che verrà evidenziata nel filmato celebrativo.
Ciò a confermare come il ritorno dell'ambasciatore in Egitto è stato un gesto di resa effettivo, politicamente devastante, moralmente inaccettabile, eticamente di compromesso al ribasso. Perchè la verità, la dignità, la giustizia, sono di valore inestimabile. Non trattabili. Perchè è Roma ad essersi inchinata a Cleopatra. Perchè i cinque miliardi di euro di interessi economici devono meritare la giusta legittimazione politica ed istituzionale. Perchè non è l'Italia ad essere fondamentale per l'Egitto, ma è l'Egitto ad essere fondamentale per l'Italia.
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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