Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Chi denigra la famiglia di Giulio Regeni non è solo è una belva ma anche complice dell'Egitto criminale




La famiglia di Giulio non è per molti italiani presenti in Egitto e per molti egiziani amica dell'Egitto come potrebbero essere altre famiglie. Ciò perchè per essere considerata dal sistema di potere che si reputa dalla mente fine e sottile come amica dell'Egitto dovrebbe essere complice di quell'Egitto che ha ucciso Giulio e non solo Giulio.

Un sistema criminale che ha spazzato via ogni diritto umano, che ha fatto sparire nel nulla centinaia di ragazzi come Giulio. Quando si parla di Giulio si parla di tutti i desaparecidos egiziani.  

Giulio è diventato, non avendolo mai chiesto, un simbolo. Un simbolo per i diritti umani negati da un regime dittatoriale criminale che annienta con una crudeltà furiosa che questo mondo ha conosciuto soprattutto negli anni '40 con il nazifascismo. Annienta i giovani, il futuro che in qualsiasi modo, anche con una semplice e banale domanda, può porre a rischio le fondamenta su cui si regge questo male assoluto con cui parte dell'Occidente continua a relazionarsi come se niente fosse mentre si va nel giro del mondo a parlare di quanto belli sono i diritti civili, le libertà od a fare la morale.

Ipocrisia di un sistema destinato ad auto-liquidarsi.  

Non è mai stato digerito il modo con il quale si sono comportati i genitori di Giulio. A detta di molti avrebbero dovuto chiudersi nel silenzio, vivere il lutto e confidare nel tempo, perchè il tempo allevia ogni dolore, ogni angoscia, si dice. Il lutto è una cosa riservata. La scomparsa di un figlio anche. 
Peccato che nel caso di Giulio e quando si parla di Giulio si parla di tutti i Giulio e le Giulie del mondo si è in presenza di quello che ha tutte le caratteristiche del classico e tremendo omicidio di Stato.

La mamma ed il papà di Giulio, la sua famiglia tutta, si è comportata come si sarebbe comportato qualsiasi padre e madre che non poteva accettare con indifferenza, rassegnazione, l'uccisione barbara del proprio figlio, figlio di cui è stato riconosciuto solo la punta del naso. Cosa che in molti dovrebbero fare bene a ricordare. 

Perchè l'immagine che noi abbiamo di Giulio è quella di un ragazzo sorridente, con lo sguardo vivo, curioso, con la luce negli occhi. Ma non è quella l'ultima immagine di Giulio  vista dalla sua famiglia. E da quando hanno iniziato semplicemente a lottare, per Giulio e per tutti e tutte quelli e quelle che sono state vittime e continuano ad essere vittime di quel sistema criminale, per quella cosa tanto semplice quanto umanamente immensa come la verità, la giustizia, il sistema diabolico si è attivato muovendosi su varie direttrici. 

Ed una di queste passa anche per la meschina via della denigrazione in particolare modo della figura della madre di Giulio e della sua famiglia. Non voglio qui riportare le infamanti parole, le denigrazioni che si diffondono in rete e soprattutto su alcune pagine Facebook frequentate da alcuni italiani in Egitto. Troll. Gente semplicemente di merda e non possono che essere definite in questo modo. Che con la loro cattiveria, miseria disumana, crudeltà, ignoranza, e meschinità altro non fanno che gettare fango sul dolore e la dignità di chi non ha per un solo secondo mai chinato la testa. Diventate esempio per milioni di persone.

La gente di merda che si comporta in questo modo, denigrando volutamente la famiglia di Giulio, è compartecipe del disegno criminale studiato a tavolino nelle stanze buie e segrete del potere egiziano. La gente di merda che si comporta in questo modo è complice dell'Egitto criminale e mafioso, perchè il modo di fare di quel potere è una miscela tra comportamenti nazisti e mafiosi, dalla tortura all'omertà, dalla violenza ai ricatti, dalla soppressione, alla scomparsa nel nulla. 

E non stiamo parlando del medioevo, ma di quello che accade agli inizi di questo terzo millennio, dove la mega tecnologia ti fa sentire nel futuro, ti inganna, perchè a poche ore di volo dalla porta della piccola o grande dimora nella quale tu vivi accadono cose così aberranti, così criminali, che non si riescono ancora oggi a trovare le giuste parole per definirle, perchè il male assoluto è indefinibile.

Marco Barone

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