Chiamare ancora oggi Ronchi "dei Legionari" sarebbe come chiamare Latina, Littoria

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Come è risaputo dal 1925, la città di Ronchi di Monfalcone, ha visto mutare il proprio nome in Ronchi dei Legionari, per la precisione il 2 novembre del 1925 con il Regio Decreto firmato da Rocco pubblicato nella G.U n° 283 del 5 dicembre 1925. Quest'anno pertanto ricorrono ben cent'anni da questa ricorrenza dovuta all'omaggio voluto dal fascismo per celebrare la presa di Fiume da parte di D'Annunzio che partì casualmente da Ronchi dopo aver dormito per qualche ora in una dimora nella vecchia via di Trieste. E come è ben risaputo nessun cittadino di Ronchi partecipò a quell’atto eversivo che ha subito la città di Fiume per 500 giorni con tutte le conseguenze che ne derivarono per i fiumani che nel 1924 scivolarono anche grazie a quel fatto storico e politico sotto il fascismo. Continuare a chiamare Ronchi "dei Legionari" come se appartenesse a chi mai ha appartenuto nel corso della sua storia, minandosi pertanto ogni identità storica del territorio, sarebbe co...

In FVG abrogate le province nascono 18 UTI, ma chi ci ha capito niente?



In Friuli Venezia Giulia sono state abrogate le province e nascono 18 UTI, unioni territoriali intercomunali. Battezzate come mini 18 province, ma in realtà non è proprio così. Perché non si tratta di organi eletti dal popolo, ma prevalentemente caratterizzati da elezione interna e nomina interna. Contestate per diversi punti, e su diverse questioni, alcuni Comuni non hanno aderito, sono funzionali alla fusione dei Comuni, compromettono l'autonomia piena dei piccoli Comuni, i consigli comunali svolgeranno ruoli marginali, le opposizioni conteranno meno di un fico secco, ed i Sindaci, specialmente dei Comuni capofila, avranno un gran potere. Più che mini province potrebbero essere chiamate 18 mini contee. In FVG è stato anticipato quanto probabilmente accadrà nel resto d'Italia, ma nel resto d'Italia si ignora quanto accaduto in FVG, esiste un sito internet dove al momento il plurilinguismo non c'è, i lavori sono ancora in itinere, nonostante dovrebbero essere già attive seppur con funzioni limitate. Il punto della questione è chi ci ha capito niente? Legge complicata, non illustrata a dovere alla gente comune, che non ha capito niente o nella peggiore delle ipotesi pensano che siano solo beghe per poltrone o tra politici. Quanti sono a conoscenza del fatto che i Comuni che non aderiscono subiranno dei tagli, a livello di finanziamenti, pesantissimi? Quanti hanno capito che la maggior parte dei Comuni si trasformeranno praticamente in sportelli per il cittadino? Certo, molti diranno si risparmia, ma non è che nel nome del risparmio si deve favorire il decisionismo. La democrazia ha un costo e questo principio deve essere accettato. Personalmente sono favorevole all'abrogazione delle province, ma non a questa mostruosità normativa. E soprattutto è grave che il tutto sia avvenuto in modo incomprensibile per il cittadino medio il quale capirà il tutto solo quando vivrà sulla propria pelle i problemi che deriveranno da un sistema contorto, complesso, e contestatissimo e deciso in modo poco partecipato. Insomma il FVG ha dato un pessimo esempio in materia di specialità, quella specialità che la riforma costituzionale pone a rischio nel nome di uno Stato centralista solo per soddisfare interessi particolari e specifici che non sempre coincidono con quelli della collettività e per la tutela del bene comune.
Marco Barone

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