Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Il referendum del 19giugno per il MOSTRO e lo scontro tra i due PD di Ronchi e Monfalcone



Che la questione del referendum sulla fusione dell'improponibile Comune Monfalcone Ronchi Staranzano fosse soprattutto un regolamento di conti tra il PD, è fatto notorio. I motivi sono vari, e nascono soprattutto dalla non iniziale condivisione di una diversa progettualità su questo territorio. Tra chi parla di una diversa fusione, tra chi di unione solo dei Comuni e così via dicendo. Personalmente ho sempre manifestato una valutazione positiva nei confronti di una unione tra tutti i Comuni della Sinistra Isonzo, salvaguardando l'autonomia decisionale e democratica dei singoli Comuni.  Ora, però, questo scontro è anche visibile. I pannelli elettorali, rimasti praticamente vuoti per il referendum sulle trivelle,  hanno l'onore, si fa per dire, di avere la presenza di due manifesti in particolare, tra i pochissimi presenti.

Il primo, riferendomi alla foto in testa al post, ad essere collocato tra tutti i manifesti, è stato quello voluto dal PD di Monfalcone. Sfondo bianco, un cuore enorme che racchiude il sì. Bianco e rosso, come i colori di Trieste ed il pensiero corre alla città metropolitana che verrà. A pensar male a volte qualcosina la si indovina,si dirà. Chissà. 
A Sinistra vi è quello del PD di Ronchi, che invita a votare semplicemente NO alla fusione. I colori sono quelli tipici del PD.  Quello che si teme è che questo scontro, cosa che denuncio da mesi, lo si pagherà a livello di partecipazione elettorale. Una scarsa partecipazione al referendum consultivo, non vincolante per la Regione, rischia di essere pericoloso, qualora non si raggiunga non solo un no convinto, ma sostenuto da una buona partecipazione al voto, in un referendum che non ha quorum.
Una cosa è certa, è che sia in caso di no, sia in caso di sì, ci saranno delle ricadute politiche molte importanti su questo territorio ed anche, cosa da non escludere, a livello regionale.


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