Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

Immagine
Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

L'albero del Maj con la bandiera rossa

Savogna d'Isonzo/Sovodnje ob Soči

La sera del 30 aprile si eleva verso il cielo un palo, enorme. Il palo di maggio. Tradizione che assume sfumature e connotati diversi a secondo delle varie località. In alcune zone dell'Italia centrale si ricorda solamente la festa dei lavoratori, le conquiste operaie. Un palo con in cima una bandiera rossa. Ma non sempre è esclusivamente l'albero "comunista" o "socialista". In alcune zone, ove è presente la minoranza slovena, sorge questo albero nella tradizionale festa del Maj, da qui l'albero del Maj, simbolo di prosperità, di benessere, e che in alcuni casi accompagna i giovani dall'adolescenza verso la maggiore età. Tradizione pagana, laica, profana per alcuni e spesso questo albero sorge innanzi ad una Chiesa, quasi uno scherzo, qualcuno potrebbe pensare. Ma in realtà nei piccoli borghi la piazza principale del paese vede sempre la presenza di una chiesa e visto che quel palo sorge spesso nel piazzale principale, questa "sfida" è a dir poco inevitabile.
In cima a questo palo, immenso, sventola spesso, non ovunque, una bandiera rossa e spesso anche lacci con i colori della bandiera slovena. Quando vedi quella bandiera rossa sventolare, l'emozione per alcuni sarà certamente forte. Per altri, invece, l'indignazione non è da meno.
Doberdò del Lago/Doberdob

Rupa

Selz di Ronchi/Ronke

Gabria/Gabrije
Nonostante di comunista oggi vi sia poco, un poco che trova consolazione in quella bandiera, che ricorda il senso del primo maggio, primo maggio che da queste parti è stato anche non solo il giorno della festa dei lavoratori, dei comunisti, degli operai, ma anche il giorno della liberazione dal nazifascismo grazie ai partigiani jugoslavi. Ed è per questo che quell'albero viene visto con sospetto se non con odio dai soliti noti. 
Da Selz di Ronchi a Doberdò, da Gabria a Savogna d'Isonzo, e così via camminando per alcuni Comuni dell'Isontino o sobborghi o quartieri ove tale tradizione è ancora viva, quell'albero di Maggio con la bandiera rossa non è una semplice tradizione secolare, ma il simbolo del riscatto dei lavoratori dall'oppressore, e se poi questo riscatto è coinciso con la liberazione di Trieste e Gorizia dall'occupante nazifascista, qualcuno, suo malgrado, dovrà pur farsene una santa o non santa ragione. 


Commenti

Post popolari in questo blog

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Quale la città più bella tra Udine e Trieste?