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Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Alcuni politicanti di Trieste farebbero bene a studiarsi la Carta di Roma. Non chiamateli clandestini

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In Italia si è fomentato oltre ogni decenza per lungo tempo una campagna finalizzata a presentare il nostro Paese come soggetto ad una vera e propria invasione da parte dei migranti. Eppure i dati confermano che  da Gennaio a Giugno 2016  i migranti sono stati 84,052. Nel 2015, nello stesso periodo furono 84,026. Quindi, solo +0,03%. Un nulla. Un nulla che ha messo sotto pressione il sistema della non accoglienza, caratterizzato da parecchi deficit ed anche omissioni gravi. Sicuramente non si può parlare di quello sussistente in FVG di un modello esemplare. Il caso Gorizia docet in negativo. Ma anche Trieste ha avuto le sue pecche, con l'assurda vicenda dell'area dell'ex Silos che per settimane ha visto, per diverse ragioni, l'affermazione di una situazione di pseudo-tolleranza che ha rischiato, prima di ogni cosa, di minare l'incolumità di chi si recava in loco. Degrado, sporcizia, condizioni igienico sanitarie pessime. Poi arriva l'ordinanza nel mese de...

Cosa rimane a terra nell'area dell'ex Silos di Trieste dopo il passaggio dei migranti

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Scarpe, pentole, resti di cibo, materassi, baracche improvvisate di cartone, migranti che osservano la stazione dei treni, e cenere. Queste sono alcune delle immagini che si possono vedere in un video dalla durata di quasi 9 minuti realizzato dal mio amico Gianni Peteani, presidente del Comitato permanente Ondina Peteani, prima staffetta partigiana d'Italia Deportata Auschwitz 81672, alla quale a Trieste è stata da poco tempo intitolata una piccola ma importante area verde, verde di speranza per le nuove generazioni. Ma in quel collage di fotografie la speranza si perde. Una testimonianza emotivamente impattante per chi non sapeva che si aggiunge alle diverse inchieste come effettuate anche dal Piccolo di Trieste sulla tragedia umana che i migranti hanno dovuto subire anche nella culla della Mitteleuropa che non c'è più, anche se è viva nei cuori dei triestini. Certo, Trieste rispetto ad altre città, penso alla pagina nera della non accoglienza nella nostra regione, Goriz...

Trieste: Tra il Silos e largo Santos una “discarica” a cielo aperto

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Non servono poemi, né trattati per denunciare il degrado. Poche righe di rabbia e qualche foto che immortala l'indecenza sono più che sufficienti. Tra il Silos di Trieste e largo Santos una zona contigua a piazza della Libertà, a pochi passi dalla Sala Tripcovich, confinante con l'immensa area degradata del Porto Vecchio esiste una situazione a dir poco indecente ed il tutto a pochi minuti dal centro cittadino. Superato l'ingresso di Largo Santos, accessibile oggi a tutti visto che i cancelli sono aperti, lì ove è stata recentemente ospitata la giostra, intravederai sulla sinistra una fila di carrelli della spesa abbandonati, due copertoni d'auto, che fanno concorrenza ai copertoni dei mezzi pesanti abbandonati anche nell'area del porto vecchio, un televisore totalmente avvolto dalla ruggine.                              ...

Il degrado dell'ex Silos di Trieste, nonostante tutto continua

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Da anni si denuncia il degrado dell'area circostante l'ex Silos di Trieste che attualmente ospita un parcheggio coperto, da centinaia di posti auto e poco frequentato, nonché la locale autostazione. E' situato praticamente in centro città e sarebbe il biglietto da visita per le persone che giungono a Trieste con il proprio mezzo e decidono di parcheggiare in quell'area oppure per coloro che arrivano con l'autobus. Un palazzo da tempo circondato da reti metalliche, per il rischio caduta di intonaco od altro, reti che circondano anche due targhe che ricordano eventi storici diversi. Una targa del comune di Trieste, con una corona collocata sulla rete metallica, ricorderà che in quel luogo vi è stato il passaggio degli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia accolti a Trieste dal 1947,  una seconda targa invece, collocata dall'ADPPIA che nei venti mesi di occupazione tedesca (1943/45) partì da quel luogo, la maggior parte dei traspor...