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Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

FVG nuovamente caso nazionale, su Piazzapulita, dal corteo dei casapoundisti alla "caccia" ai migranti, alla "caccia" alla libertà

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Raccontare il '900 è difficile. Ci vorrebbe un secolo per raccontare un secolo intero, o meglio il secolo breve. Forse il più complesso di sempre. Ma non abbiamo questo tempo. Un secolo, il '900, il più turbolento e violento dell'intera storia dell'umanità, quello che ha procurato più morti, distruzione, dolore e sofferenze su scala globale. Dittature in ogni dimensione, spazio. Ma è stato anche il secolo del riscatto, delle varie forme di resistenza, di ordini sociali avversi che si son contrapposti. Non abbiamo il tempo di raccontarlo a dovere, ma stiamo facendo i conti con ciò che è sopravvissuto a quel tempo. Ai fascismi di ieri, con i colori e le modalità del ventunesimo secolo. Come il corteo del 3 novembre di Trieste, in modo vergognoso autorizzato, e che ha visto, comunque una risposta di Trieste con 10mila manifestanti . Come non si vedeva da decenni. Su Piazzapulita è emersa tutta l'inquietudine che quel corteo ha rappresentato, immagine inquietant...

Da Lodi a Monfalcone, a scuola di esclusione. L'inchiesta di Piazza Pulita che ha scosso l'Italia

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La burocrazia può essere uno strumento feroce, feroce soprattutto quando viene utilizzata per escludere, feroce quando città italiane, rischiano di diventare una sorta di zona franca dove il diritto all'Istruzione, all'inclusione, all'integrazione, è esente se non sei italiano doc, italofono. Dalla questione mensa, alla questione tetto per studenti stranieri, che vorrebbe richiamarsi ad una circolare del 2010, che non è atto normativo vincolante e peggiorativa rispetto alla fonte primaria di diritto che al massimo prevederebbe una ripartizione del 50% tra italiani e "stranieri" per classe, il passo è stato breve. Dalla Lombardia al Friuli Venezia Giulia, da Lodi a Monfalcone, si è fatta scuola di esclusione. Perchè quando si escludono bambini dalla mensa, si fa esclusione, quando si escludono bambini dalla scuola dell'infanzia, dove il diritto dell'istruzione in linea di principio vige come per la scuola dell'obbligo, si fa esclusione. Si deve dare...

Dopo il servizio di Piazzapulita su Monfalcone solo il Sindaco di Monfalcone ha preso una succinta posizione

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Il servizio di Piazzapulita su Monfalcone ha scatenato un putiferio di reazioni in rete. E' stata solo toccata la punta del problema. Come è noto e chi ben segue le dinamiche territoriali e le conosce in modo profondo qualche interrogativo dovrebbero porselo. Alcuni si son lamentati che la stampa locale non ha dato seguito a quanto denunciato dal noto programma televisivo. O pone poca fiducia nell'operato della Magistratura.  Per quello che mi risulta, guardando al principale quotidiano diffuso nel nostro territorio, sulle problematiche della Fincantieri, è sempre stato attento. Attento sul problema dell'amianto, e non ci è andato mica a mano leggera sul ritiro di costituzione di parte civile del Comune a due giorni dalla sentenza. Attento alle questioni del caporalato che nel 2015 hanno condotto ad alcune condanne, attento agli scontri tra lavoratori, pensiamo alla questione dell'integrativo, attento alla questione della vigilanza armata all'interno del canti...

Le navi costruite a Monfalcone sono l'orgoglio dei cantierini e non solo, ma si deve cambiare rotta per i diritti

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Monfalcone è la città dei cantieri, anche se tale concetto viene oggi inteso in duplice senso. La quasi totalità dell'economica della zona dipende dalla Fincantieri. Colosso fondato come holding finanziaria nel 1959, cioè appena cinque anni dopo che Trieste "ritornerà" all'Italia. Vanta la costruzione di oltre 7.000 navi in 200 anni di storia della marineria, è in gran parte in sostanza appartenente allo Stato, vanta 21 cantieri e diversi centri di progettazione ecc con alla dipendenza circa 19 mila persone in tutto il globo. Ma dalle nostre parti l'immagine di questo colosso ha due volti, da un lato i giganti possenti del mare, che crescono di più giorno dopo giorno, orgoglio dei cantierini, i cui diretti sono sempre meno, e dell'Italia, dall'altro, quello che ruota intorno a questo mondo, i tremendi drammi sull'amianto, il cui apice deve arrivare, gli effetti nefasti della globalizzazione, della esternalizzazione, della precarietà, e per ultimo d...

Piazzapulita ha frantumato l'omertà a Monfalcone dove esiste ancora il caporalato

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Prima di scrivere queste righe, mi son dovuto prendere qualche minuto di riflessione, per cercare di non essere troppo impulsivo, dopo aver visto il durissimo ed importantissimo servizio di Piazzapulita sulla questione di Monfalcone, perchè così come esiste la questione meridionale, esiste anche la questione di Monfalcone.  Dopo le condanne sul caporalato in Fincantieri per 20 anni e 6 mesi nel 2015, si pensava che qualcosa fosse mutato. Invece Piazzapulita con il servizio di Andrea Casadio, ha frantumato in pochi minuti quel becero sistema di omertà, che rende possibile, l'indecenza pura. Quando ho visto il servizio la prima cosa che ho pensato è quanto ho osservato con i miei occhi nelle zone di Rosarno qualche anno addietro. Alle prime ore del mattino lavoratori tutti in fila, per strada o seduti sul muretto ad aspettare il caporale di turno, ti sceglie, ti carica sul furgoncino e poi ad essere sfruttato nelle campagne. Ed una cosa similare, a quanto pare, accade ancora...

Piazza Pulita e la questione di Gorizia: che figura orrenda che ha fatto la città

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E' almeno dall'estate del 2013 che nella provincia di Gorizia vi sono problemi sulla questione immigrazione. Problemi che hanno avuto la loro esasperazione, a causa di una non voluta e mirata politica di non accoglienza che si è accanita nei confronti dei richiedenti asilo fuori convenzione, dunque fuori da ogni processo minimo di umanità ed ovviamente fuori da Gorizia. Ma fuori da Gorizia non ci sono andati, almeno spontaneamente. Dopo mesi e mesi di articoli, inchieste dedicate soprattutto dal Piccolo di Gorizia, ma anche dal Messaggero Veneto, a questa ignobile situazione, poi vi è stata una fugace attenzione da parte di alcuni giornali aventi rilevanza nazionale ed ora è approdata in seconda serata sul seguitissimo programma di La7 quale Piazza Pulita. Da un lato trovavi la nostra Presidente della Regione, ospite in questa puntata, che alle domande precise e puntuali del conduttore del programma, sul perché a Gorizia accade quello che accade, rispondere con i dati dell...

Lettera aperta ad Enrico Mentana

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Caro, anzi carissimo, visto il prezzo che pagheremo, Direttore Enrico Mentana, Lei è un despota. Despota, ovvero colui che impone con prepotenza la propria autorità. Lei conduce il TG de La7. Ha portato all'apice del successo l'edizione serale di quel telegiornale. L'azienda le è devota. L'azienda è ben consapevole della sua importanza. Della sua autorità. Ed allora, consapevole di ciò, esercita pienamente la sua autorità. Ma, nel peggior dei modi. Sparando sulla croce rossa. E tale croce rossa si chiama sindacato. Perché oggi, come ben Lei saprà, i sindacati sono in difficoltà, sia essa rappresentativa che di concertazione. Non voglio entrare nel merito del perché di tale crisi del sindacalismo italiano. Le responsabilità sono prevalentemente dirigenziali, ma anche della base che spesso preferisce non voler vedere piuttosto che criticare il proprio fedele sindacato. Al cuore non si comanda giusto? E così è per molti iscritti al sindac...