Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Quella leggenda sul colonnello Bowman che scampò all'attentato perchè non dormì a Miramare, il castello maledetto da Carlotta


Chiunque abiterà sotto questo tetto, muoia come il mio consorte: lontano dalla patria, lontano dagli affetti,di violenta morte, in peccato mortale. 
Si narra che questa sia la maledizione di Carlotta,  dopo l'uccisione di Massimiliano, avvenuta per fucilazione, in terra messicana. Un castello di cui si racconta che quella maledizione colpì diversi personaggi importanti, che pernottarono tra le mura di uno degli edifici più affascinanti del Friuli Venezia Giulia. Chi sfuggì alla maledizione, fu il colonnello Bowman. Che prese il posto di Monfort, dopo solo due mesi dal suo insediamento a Trieste per la gestione degli affari civili per conto del GMA. Il colonnello americano Alfred Connor Bowman divenne dunque l' ufficiale superiore per gli Affari civili del GMA della Venezia Giulia. Di lui si ricorda in particolar modo l'introduzione delle conferenze stampa in stile americano, come segno del ritorno alla democrazia, che in Italia era sconosciuta a causa della dittatura fascista,  conferenze stampa dove i giornalisti ponevano delle domande sulle questioni triestine e lo stesso rispondeva, ed i resoconti venivano diffusi nel Giornale Alleato, senza tirarsi indietro. Si ricorda la sua presa di posizione a favore dei lavoratori triestini, proponendo l'incremento salariale, per fronteggiare l'inflazione ed il costo della vita, insostenibile per i triestini, la sua contrarietà a costruire a Trieste case in stile americano, in legno, sia perchè vi era carenza di legno, sia perchè la bora che soffiava, potente, poteva essere un problema per quel tipo di edificazione. Ma del colonnello americano si narra soprattutto una leggenda. Che decise di pernottare in una villa in via Romagna, passando da una notte in tenda nel parco di Miramare, perchè voleva sottrarsi alla maledizione di Carlotta. Va detto che effettivamente l'americano scampò all'attentato che doveva vederlo come protagonista. Per mano della Pasquinelli, vi era un piano per farlo fuori. Dieci giorni dopo la more di De Winton, ucciso dalla Pasquinelli,  la Polizia Civile aveva arrestato a Trieste un uomo, ingaggiato in seguito ad un accordo con l'estremista italiana,  che lo doveva assassinare lo stesso giorno.  Ma a causa di un suo viaggio nella capitale italiana e poi in Campania, ebbe la vita salva. Insomma, sfuggì alla maledizione di Carlotta. 
mb

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