Il "millenario"castello di Gorizia, restaurato dal fascismo, per poi diventare teatro delle fucilazioni nazifasciste
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Nell'archivio dell'Istituto Luce vi è un video interessante sul castello storico di Gorizia, che sovrasta la città friulana. Un video ove si rimarca l'operato del fascismo nell'averlo riportato ai fasti di un tempo, con i tipici segni dell'invasività architettonica fascista, dopo che subì profondi danni durante la prima guerra mondiale. Peccato che quel castello fu teatro di diverse fucilazioni nazifasciste, una cinquantina, ma la maggior parte non note, ricordate da targhe non sempre notate dai viandanti. Nel sito l'atlante delle stragi nazifasciste, sono ricordate, quelle note, in questo modo:
Località Castello di Gorizia, Gorizia, Gorizia, Friuli-Venezia Giulia
Data 30 marzo 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 2
Data 5 aprile 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Data 13 aprile 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Data 29 aprile 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Data 31 luglio 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Data 8 aprile 1945
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione:
Durante il periodo dell’occupazione nazista presso il castello di
Gorizia vennero giustiziati partigiani e antifascisti, italiani e
sloveni, catturati durante le operazioni militari o presi in seguito
alle delazioni. Portati dapprima nelle carceri di via Barzellini
venivano successivamente condannati a morte dal Tribunale Speciale per
la sicurezza pubblica. Le esecuzioni avvenivano nel piazzale delle
milizie del castello, prevalentemente all’alba ed eseguite da reparti di
polizia tedesca, che provvedevano prima a isolare la zona. I condannati
venivano fucilati uno alla volta, bendati ed addossati agli alberi ed i
loro corpi sepolti nei cimiteri della città o dei paesi limitrofi.
Talvolta i condannati a morte venivano portati per l’esecuzione al poligono di tiro nel bosco di Pannovizza. In base alle indicazioni dell’ANPI non si conosce il numero esatto degli
uccisi al Castello di Gorizia. Dalle testimonianze del frate cappuccino
padre Ermacora delle Vedove, che li assistette nelle carceri prima del
loro avvio sul Castello, si indicano in oltre cinquanta, molti dei quali
non sono ancora noti.
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