L'operazione Blechi e le testimonianze raccolte da Paolo Zonta, Elda Soranzio e Mario Candotto

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Ci sono storie che lasciano il segno e nel corso dei decenni continuano ad essere ricordate, raccontante, con sfumature diverse e dettagli sempre nuovi, andando alla ricerca di perchè che ancora oggi non hanno una risposta esaustiva. Una di queste è sicuramente quella della "spia" Blechi, di cui non si ha neanche memoria fotografica, come è emerso durante uno scambio di battute nel corso della storica cerimonia con la quale si onora la storia della Brigata Proletaria. Ma il personaggio è esistito, eccome se è esistito.     La così detta operazione Blechi, degna della migliore regia hollywoodiana, ma quando si dice che la realtà supera l'immaginazione, c'è poco da fare se non raccontare la storia. E questa è la storia di Walter Garlaschi nato a Ronchi il 19 ottobre del 1922, residente a Monfalcone, storia che mi è stata raccontata da Mario Candotto nei seguenti termini: " Garlaschi, era stato fatto prigioniero dai tedeschi in Grecia, era con la marina. Venne im...

Quel rastrellamento del 1946 sul Carso isontino per cercare un maggiore americano arrestato dagli jugoslavi



Agosto 1946. Il GMA, rendeva noto, che un maggiore dell'esercito americano, con moglie e figlio, venivano arrestati dalle truppe jugoslave. Un fatto che suscitava parecchio clamore e determinò un vero e proprio rastrellamento sul nostro Carso. Il maggiore era George Wood, che si era riunito alla propria famiglia a Trieste dopo avere combattuto nel Pacifico del Sud. Il rastrellamento venne effettuato tra la zona di San Giovanni di Duino-Ronchi, Doberdò e Fogliano di Redipuglia e cave di Selz. Le cronache del tempo, su questo episodio caduto nel dimenticatoio, ricordano che gli americani si muovevano in modo circolare, assediando il Carso isontino della zona A. Non venne ritrovato durante il rastrellamento il maggiore nell'immediato ma vennero ritrovati diversi depositi di armi e munizioni occultati nel Carso. Il fatto venne raccontato anche dalla BBC, ma ridimensionato dopo il rilascio del maggiore rispetto al clamore iniziale. In sostanza, l'americano, con la sua famiglia, stava passeggiando nella zona A, in una zona poco battuta dal GMA, quando venne arrestato da un solo soldato jugoslavo armato di mitra nei pressi di Salcano. Il maggiore, dopo il suo rilascio, fece presente di essere stato trattato in modo ammirevole da parte dei soldati jugoslavi. Una brutta avventura durata 26 ore in una zona di confine ad alta tensione.
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