Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Per i cent'anni della marcia su Roma, a Trieste si cancelli la cittadinanza onoraria a Mussolini




Ritorno su una questione che avevo sollevato alcuni anni or sono e che il precedente Sindaco di Trieste,  aveva accolto positivamente come proposta, solo che si valutò sostanzialmente di non procedere con la revoca della cittadinanza di Mussolini perchè l'albo attuale del Comune della città include le cittadinanze onorarie conferite dal 1946 in poi, quindi dalla nascita della Repubblica Italiana e quella di Mussolini non vi era. La prima, nell'attuale albo, in ordine temporale, è quella di Fiorello La Guardia, ove anche a Fiume esiste una targa a lui dedicata, in inglese ed croato, noto, tra le altre cose, per il rapporto La Guardia, il quale sosteneva che la cannabis «non conduce alla dipendenza, nel senso medico del termine». Il punto è che la cittadinanza onoraria al duce non è mai stata cancellata formalmente, e un gesto, simbolico, in vista del centenario della marcia su Roma, sarebbe eticamente, moralmente e politicamente doveroso. Non si tratta di cancellare ciò che non esiste, ma di revocare ciò che è stato concesso nel 1924 e mai formalmente revocato, a prescindere da ciò che l'albo attuale delle cittadinanze onorarie contenga o meno. Sul Piccolo del 16 settembre 1938, in relazione all'esaltazione che c'era in città per l'arrivo di Mussolini, si ricordavano le motivazioni della concessione dell'importante onorificenza. 

 

Dall'estratto si legge:"Trieste ad attestare i sentimenti devoti dei cittadini tutti verso l'artefice dei nuovi luminosi destini d'Italia, offre quello che la città ha più di sacro, la cittadinanza d'onore nel nostro antico Comune. (...) l'onorevole Consiglio rende oggi a Benito Mussolini, come è rispecchiata la nostra fede immutabile è contenuto l'augurio che Egli sia conservato a lungo al Governo della Nazione che a lui si affida fiduciosa e serena le sue ancor contrastate fortune. Con questo augurio proclamo, in nome del Consiglio municipale, Benito Mussolini cittadino onorario di Trieste". Queste le parole del Sindaco Pitacco. La cittadinanza onoraria per Mussolini era caratterizzata da una pergamena di tre fogli che rappresentavano i simboli del fascio e di Casa Savoia e riportavano in caratteri medievali italici il verbale dell’adunanza del 20 maggio 1924. 

mb


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