Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Il giallo "la banda dei neri" si presenta a Monfalcone il 29 settembre e a Ronchi il 9 ottobre

 


Ambientato ai tempi del coronavirus, il giallo la banda dei neri, ha dovuto fare i conti con le restrizioni per il coronavirus, ma alla fine ora è pronto per le sue prime presentazioni. In calendario ci sono al momento Monfalcone il 29 settembre alle ore 20.00 presso il Carso in Corso





e 9 ottobre, alle ore 18.30 a Ronchi, presso l'auditorium comunale.


Si ricorda che il testo è prenotabile e disponibile presso la libreria linea d'ombra di Ronchi, la libreria Ubik di Monfalcone, di Gorizia ed il Knulp di Trieste oltre che Amazon

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