La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Sentenza scioccante dall'Egitto. 15 anni di galera al presidente dell'Istituto di studi sui diritti umani


La notizia viene rilanciata dal Consiglio per i diritti umani e le libertà di Ginevra con un comunicato importante. Una notizia che conferma quanto pericolosa sia per i diritti umani la dittatura egiziana, amichetta, per interessi economici che sembrano prevalere su tutto, di tante democrazie occidentali. Un tribunale egiziano ha condannato a15 anni di carcere il 25 agosto  l'eminente difensore dei diritti umani, Bahey el-Din Hassan, con l'accusa di aver rivolto "insulti alla magistratura" e "diffusione di notizie false"  e istigazione contro lo stato. Le solite accuse montate ad hoc dal sistema dittatoriale egiziano che servono per liquidare ogni opposizione ad Al Sisi.  

Ricordiamo che il potere giudiziario in Egitto oramai è totalmente sotto il controllo della dittatura egiziana dopo la riforma della Costituzione voluta da Al Sisi. Hassan è stato condannato in contumacia.  Il Consiglio di Ginevra, rende noto in un suo comunicato, "che questa decisione scioccante sia politicamente motivata e fa parte di un procedimento giudiziario sistematico per mettere a tacere le voci dei difensori dei diritti umani che denunciano le gravi violazioni dei diritti umani commesse in Egitto che sono aumentate negli ultimi anni. La sentenza è l'ultima di una lunga serie di vessazioni e persecuzioni nei confronti del difensore dei diritti umani Bahey el-Din Hassan, che nel 2014 è stato sottoposto a minacce di morte che lo hanno costretto a lasciare l'Egitto. Le autorità hanno anche congelato i suoi beni, aggiunto il suo nome alle liste di controllo degli arrivi, lo hanno condannato a tre anni di contumacia il 19 settembre 2019 e una multa di 20mila lire egiziane per “aver insultato la magistratura”. Le indagini nel caso in cui è stata emessa una nuova sentenza sono iniziate nel luglio 2018, parallelamente al proseguimento delle indagini per il caso precedente per il quale è stato emesso un verdetto nel settembre 2019. Il verdetto si basa su articoli del codice penale egiziano e della legge sulla lotta ai crimini elettronici, che includono molte scappatoie che potrebbero essere utilizzate per regolare i conti politici con attivisti per i diritti in violazione dei principi di un processo equo secondo le regole dei diritti umani".

Questo Egitto va isolato, non c'è altra soluzione per non esserne più complici.

mb

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