L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

Mettere l'Egitto nella lista rossa, come paese non sicuro, per il coronavirus, è boom di casi, ma quanti quelli nascosti?

Dopo il Sudafrica è l'Egitto il Paese africano con un boom di casi di coronavirus.  Il Ministero della Salute ha dichiarato  che sono stati rilevati 131 nuovi casi di virus Corona, portando il numero totale di casi confermati a 95.006. In una dichiarazione, il portavoce del ministero della Salute Khaled Megahed ha affermato che 21 pazienti sono morti a causa del virus nelle ultime 24 ore, portando il bilancio delle vittime a 4.951. Numeri importanti, ma il quadro è certamente peggiore. Se già in Italia non si riesce a sapere quanti siano realmente i casi reali, figurarsi in Egitto, un Paese retto da una dittatura che ha tutti gli interessi di nascondere al mondo la vera portata dell'emergenza che sta mandando in tilt il sistema sanitario già ai limiti della sopravvivenza, in un Paese dove la povertà è ai massimi livelli. L'Europa dovrebbe mettere quanto prima l'Egitto nella lista rossa, come Paese non sicuro, per il coronavirus. Si riuscirà a fare questo passo? O si continuerà a fare finta di niente? Tenendo conto che i collegamenti tra il Cairo e l'Europa stanno incrementando, a partire dall'Italia. Dal 15 agosto, intanto, i cittadini stranieri intenzionati a recarsi in Egitto dovranno dotarsi di un certificato di test PCR (tampone) negativo al COVID-19, effettuato non più di 72 ore prima dell'arrivo. Da ricordare che a partire dal 1 di luglio sono ripresi i voli internazionali, inclusi alcuni charter diretti nelle località turistiche di tre Governatorati: South Sinai (compreso Sharm el Sheikh), Red Sea (Hurghada, Marsa Alam e altre localita'), Marsa Matrouh . La compagnia aerea Egyptair opera alcuni voli settimanali  sulle due destinazioni di Roma Fiumicino e Milano Malpensa.

 

mb

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