Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...
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La restituzione del Narodni dom non è un regalo ma un atto doveroso di pacificazione storica
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Trieste è una città che si vanta, giustamente, del proprio passato glorioso mitteleuropeo, di cui oggi se ne intravede,malgrado tutto, ancora qualche raggio di luce. Una mescolanza di radici latine, germaniche e slave, identità plurime di questa nostra città di confine. Poi, però, c'è chi ha cercato con la violenza di determinare il sopravvento della propria identità cercando di sradicare quella considerata con arroganza e prepotenza "inferiore" o "nemica", così annichilendo l'identità stessa della città di Trieste e della nostra regione.
L'emblema di questo scontro, di questa arroganza, di questa prepotenza è stato certamente il Narodni dom in una città che conoscerà nel '900 plurime violenze nazionaliste. Non era solo un centro culturale ed economico sloveno, era l'affermazione di una delle identità storiche di Trieste che andava a completare con ciò che rappresentava quell'edificio progettato da Fabiani, il puzzle dell'essere mitteleuropeo di questa località a volte contesa anche da Dio. Un contenitore potente, immenso di vitalità, c'era il famoso Hotel Balkan con 62 stanze, uno dei più moderni d'Europa per l'epoca, c'erano palestre, due ristoranti, un caffè, una tipografia, una sala di lettura, un teatro con oltre 400 posti a sedere, trovavano ospitalità società di vario tipo, da musicali a teatrali, da sportive a società di mutuo soccorso. Era un qualcosa di unicum, irripetibile. Venne assaltato dai nazionalisti italiani, capeggiati dal dannunziano Giunta. Il 21 luglio del 1920 alla Camera del Regno d'Italia il deputato Barberis fu il primo a portare nelle aule di Roma la prima testimonianza di quanto accadde a Trieste il 13 luglio del 1920 evidenziando che si trattava di opera "dei nazionalisti teppisti". L'Italia è un Paese che non ha mai fatto i conti con la propria storia, non ha mai avuto una sua Norimberga e sappiamo bene il perchè. Restituire il Narodni dom agli sloveni non è un regalo, ma è un atto doveroso, a prescindere da quello che possano prevedere leggi che attendono da tempo la loro attuazione. E' un atto di pacificazione storica che deve accomunare tutti. E' un simbolo quello che non rappresenta solo le violenze nazionaliste subite dagli sloveni, ma segna l'inizio del fascismo del confine orientale che ha comportato conseguenze e tragedie che si son prolungate fino alla fine della seconda guerra mondiale. Con l'atto della restituzione si realizza la pacificazione storica con la quale, questa volta per davvero, "se pol" ricominciare un nuovo percorso, una nuova vita e mettere una pietra tombale su un passato che è la maledizione di questa città.
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Trieste, Triest, o Trst, Udine, Udin, Weiden o Viden. Due città distanti poco meno di 100 km. Con una cultura profonda, una storia complessa, che ancora oggi divide. Due città capoluogo di due regioni differenti, con identità differenti, il Friuli, Udine, la Venezia Giulia, Trieste per fondersi e confondersi con una mescolanza spesso mal digerita nell'unità del Friuli Venezia Giulia senza più alcun trattino divisore passando dal cuscinetto della Bisiacaria. Nonostante nel complesso si sia in una regione poco più piccola della sola provincia di Bari per popolazione. La sua area è pari a 7.924 km² cioè di poco superiore alla provincia di Sassari o Torino o Cosenza o Bolzano ad esempio. Ma con o senza trattino la divisione e la rivalità tra queste due città esiste, persiste e resiste. Dai dileggi, ai giochi, dallo sport, dal basket al calcio, a tutto ciò che può portare alla rivalità. Due bellezze contrapposte se non opposte, dalla bora di Trieste all'eleganza di Udine, ...
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