Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Un anno di #GiletsJaunes nella Francia ad alta tensione sociale


La Francia è una pentola pronta ad esplodere. Un anno di proteste, continue, sistematiche, con alti e bassi, ma costanti del movimento eterogeneo dei Gilet Gialli, Gilets Jaunes, hanno lasciato il segno in tutta la Francia. Proteste nate per il caro vita che hanno visto confluire dentro di tutto e di più, ognuno cerca di portare acqua al proprio mulino, ma tutti con il primario obiettivo di rovesciare forse quello che viene considerato come il Presidente più odiato della storia della Repubblica francese, Macron. Il rischio però che la Francia alla prossime elezioni svolti verso l'estrema destra, è altissimo, anche se le forze di sinistra sono messe meglio rispetto ad esempio alla tragedia che si registra in Italia. La repressione contro questo movimento è stata enorme e continua ad essere enorme. Si parla di oltre 10mila persone messe in custodia, oltre 3100 condanne, di cui 400 con prigione immediata e 600 con misure detentive alternative. La Francia ha usato il pugno durissimo, ed anche se in questi ultimi mesi in Europa si è parlato poco o nulla di questo movimento, in realtà ha continuato a lottare e scendere in piazza in quelli che sono diventati i tradizionali sabato dei Gilet Gialli. L'attenzione sarà focalizzata sul prossimo 16 novembre, dove ricorrerà il primo anniversario di queste proteste che stanno sconvolgendo la Francia e contagiando l'Europa. Il mondo è in movimento, dall'Egitto, all'Inghilterra, dal Sud America, alla Catalogna, da Hong Kong ai paesi Arabi. Dove porteranno queste rivolte, diverse tra di loro, non è dato sapere, l'unica cosa certa è che i neofascismi e i neonazismi si stanno rinforzando oltre ogni previsione e rischiano di ritornare al potere lì dove ciò sembrava essere impensabile. L'Italia, che in questo momento non conosce proteste di piazza rilevanti, dove tutto pare essere sospeso, potrebbe essere il primo Paese tra i fondatori UE, da quando esiste l'Unione Europea, ad avere un governo da ventennio.
mb 
fonte immagine copertina social

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