Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Se l'Egitto di Al Sisi si definisce "entusiasta" nel sostenere la difesa dei diritti umani in Africa

Da un lato hai le madri d'Egitto che ringraziano Paola e Claudio e la comunità che si è stretta intorno alla famiglia di Giulio, per non aver ceduto alla rassegnazione, alla menzogna del regime criminale egiziano. Perchè la causa della verità per Giulio è diventata fondamentale anche per tutte quelle famiglie che in Egitto hanno visto i propri figli essere stati rapiti, torturati e anche uccisi come successo a Giulio. Dall'altro hai l'Egitto di Al Sisi che a modo suo, ribadisce l'importanza della difesa dei diritti umani in Africa. Ciò si è verificato  durante un incontro con i capi delle delegazioni africane che hanno preso parte alla dodicesima conferenza della Rete delle istituzioni nazionali africane per i diritti umani (NANHRI). Si legge nel sito governativo egiziano che  L'Egitto attribuisce particolare importanza al successo delle attività della conferenza alla luce dell'entusiasmo del Cairo nel sostenere il dossier dei diritti umani in Africa, ha affermato Sisi.
45 mesi senza verità e giustizia per Giulio. Dal luglio 2013, da quando si è insediata questa dittatura, si sono registrate migliaia di arresti illegali, sparizioni, torture, tutto ciò che è ostile al regime viene liquidato come "terrorista" pericolo per la sicurezza nazionale. E la cosa grave, se non oscena, è che anche in Italia c'è chi continua ad aprire le porte a chi rappresenta questo regime, che a quanto pare, vivendo in una dimensione tutta propria, si eleva a paladino dei diritti umani. Da non credere, eppure sta succedendo realmente.


mb

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