Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

Immagine
Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

Fiume. Una grande Fake News tutta dannunziana

Fiume è stato un contenitore di grandi Fake News, si direbbe oggi. A partire dall'origine. La Vittoria Mutilata. Come se Fiume spettasse di diritto o per qualche diritto all'Italia. Falso. Nessun atto giuridico, o patto, a partire da quello di Londra, contemplava l'assegnazione di Fiume all'Italia. Ma questa invenzione e bugia tutta dannunziana servì per occupare una città per 500 giorni, esasperala, distruggere il suo tessuto socio economico e farla scivolare nel 1924 all'Italia fascista. Come Fake News la storiella  di Lenin che difende D'Annunzio e l'occupazione della città di Fiume. Una delle poche fonti che si trovano sono la Stampa del 30 dicembre 1920. Dove si può leggere:  "il movimento dannunziano è perfettamente e profondamente rivoluzionario,perchè D'Annunzio è un rivoluzionario. Lo ha detto anche Lenin al Congresso di Mosca".  La fonte di questa notizia sarebbe Bombacci.  E la cosa incredibile è che il tutto sarebbe avvenuto nei corridoi di Montecitorio! In un articolo che si intitola, conversazioni di corridoio. Da non credere. E che dire del divorzio introdotto a Fiume da
D'Annunzio? Anche questa una balla colossale. Perchè il divorzio a Fiume esisteva già da diversi anni essendo contemplato dall'Ungheria a cui faceva capo la città di Fiume.  Come vittima delle Fake News fu la testa dell'aquila bicipite.Segata dai legionari perchè si era detto che fosse il simbolo dell'Impero Austroungarico. Un falso storico clamoroso. La prima scultura che si trovava sulla Torre civica venne realizzata in latta e fu posta  nel 1754, e rimossa nel 1890 durante i lavori di restauro della cupola. Questa scultura raffigurava l’aquila monocipite, e fu l’opera del calderaio fiumano Lodovico Ruppani. Successivamente nel 1906 fu posta una nuova scultura in metallo che questa volta raffigurava l’aquila bicipite, dono dell’Associazione delle donne fiumane. La scultura fu fusa nella fonderia cittadina di Matteo Skull, su modello di legno di Vittorio De Marco, che nel 1919 subì danneggiamenti dai legionari dannunziani e fu distrutta nel 1949, da quando la Torre civica è rimasta senza questo simbolo storico che è stato ripristinato solo nel 2017.
mb

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot