La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

I Balcani si riuniscono con la "Schengen dei Balcani"? Ma non è il ritorno della Jugoslavia


Superato il centenario della nascita del Regno dei Serbi, croati e sloveni, era il 1 dicembre del 1918, nei Paesi dell'ex Jugoslavia, non è mai tramontata la nostalgia per un periodo storico che ha reso buona parte dell'area dei Balcani una potenza mondiale che lottava per costruire il nuovo ordine mondiale. Poi, si è sfasciato tutto con la morte di Tito, con l'effetto domino dei nazionalismi che hanno comportato un massacro fratricida i cui effetti ancora oggi sono tutt'altro che sopiti, anzi. Di provocazioni se ne contano ogni giorno, tra serbi, croati, sloveni, kosovari, ecc. Nel 1929 nascerà il Regno di Jugoslavia, si arriverà poi ad avere 9 capitali, Lubiana, Banja Luka, Spalato, Sarajevo, Cettigne, NoviSad, Nis, Skopje, passando poi dalla Repubblica socialista Jugoslavia al nulla di oggi. Tanti piccoli Stati divisi, e ognuno guarda al proprio orticello, chi sotto l'influenza degli USA chi della Russia, con la Turchia che prova a conquistarsi fette dei Balcani, vedi il caso dell'autostrada che finalmente dovrebbe unire Belgrado a Sarajevo.  Non c'è neanche una veduta comune su quali e quanti dovrebbero essere i Paesi dei Balcani. Su Wikipedia ad esempio si legge che sono: Croazia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Bulgaria, Kosovo, Albania, Macedonia del Nord, Grecia e Turchia europea; per alcuni autori anche Slovenia, Romania e Moldavia.
Intanto, mentre la Slovenia è in Europa da tempo, la piccola oasi del capitalismo dei Balcani, la Croazia prova ad entrare nell'area Schengen, i Paesi fuori dal circuito europeo, come si legge sul Piccolo, Serbia, Macedonia del Nord e Albania daranno luogo "alla creazione di una sorta di "piccola Schengen" fra Paesi della regione ancora extra Ue".  Insomma, c'è voglia di riunirsi, in parte. Per ragioni economiche prima che culturali, mentre i vari Paesi balcanici continuano ad armarsi in modo importante.  I Balcani uniti potrebbero essere una potenza mondiale, un tempo terra cuscinetto tra l'Est e l'Ovest, oggi in gran parte in balia dei venti tutt'altro che di fratellanza, uguaglianza e libertà che arrivano dalla Russia.
mb

Commenti

  1. Questo non sarebbe successo se le potenze europee nel 1915 con il tradimento italiano, non avessero mosso guerra contro l'impero austroungarico che riusciva a controllare gran parte dei Balcani....

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