Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Come in Egitto si corrompono a scuola i bambini. Militari in classe regalano penne e bandiere

In Egitto si è avviata la militarizzazione della scuola. L'esercito entra nei gradi superiori delle scuole, dopo la  firma di un protocollo di cooperazione per fornire istruzione militare agli studenti delle matricole nelle scuole tecniche superiori. Ma vi è di più. In un Paese dove la povertà è agli estremi, e non a caso la scintilla che ha fatto scoppiare le rivolte per chiedere la caduta di Al Sisi, per l'affermazione di democrazia e libertà, nasce proprio dal fatto che la dittatura specula su palazzi e città per ricchi dimenticandosi della povera gente. La rivoluzione della pancia. Repressa in modo durissimo. Con oltre 1000 arresti in poche ore. Alcuni scomparsi per una settimana come il caso della giovanissima artista Taqi Tarek, cantante lirica rapita da Piazza Tahrir il 28/9  dalle forze sicurezza ed è apparsa solo dopo quasi una settimana in Procura. Funziona così in quel Paese. Sparisci nel nulla, vieni isolato.
I famigliari non sanno nulla. Se ti va bene non subisci torture fisiche, ma quelle psicologiche sono inevitabili, ed una volta uscito dalla prigione, quell'esperienza di vita ti avrà segnato in modo pesante, perchè le prime ritorsioni si scaglieranno sulla tua famiglia.  La dittatura ha usato la mano pesante. Non poteva che essere così. Ma la sensazione che tutti hanno è che oramai il suo tempo è giunto a conclusione. Indietro non si torna, il fuoco è stato acceso. Intanto, nei social, si continua a denunciare come l'esercito corrompi i bambini.
Si è già visto come durante le manifestazioni di fine settembre per corrompere le persone povere e portarle dalla propria parte si regalavano pacchi di cibo. Ora è il turno dei più piccoli. Si entra nelle scuole, regalando penne, materiale scolastico e bandierine. Per bambini che non si possono permettere niente si può immaginare quale possa essere la reazione. Di felicità. D'altronde questa è la cultura che c'è lì, dove l'esercito, uno dei più potenti al mondo, ha un ruolo enorme, che determina vita e morte e miracoli nel Paese retto da una delle dittature più temibili di questo secolo.
mb

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