Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Si ritornerà nuovamente a parlare di Monfalcone e bambini esclusi dalla scuola



Ci risiamo. Non è cambiato niente, nonostante denunce, inchieste, scoop, nonostante articoli che hanno attraversato il globo. Anche nell'edizione 2019/20 a Monfalcone decine e decine di bambini rischieranno di rimanere fuori dalle scuole dell'infanzia. Non c'è posto. Si parla di una settantina di bambini, ad oggi, come denunciato da El Watch Dog, pressoché non italofoni e/o "stranieri". Anche se essere o non essere italofono quando vai alla scuola dell'infanzia è del tutto relativo, perchè è lì che si impara la lingua, è lì che emerge l'integrazione, è lì che si muovono i primi passi verso la conoscenza.

Fallito in modo clamoroso, forse poi non tanto clamoroso, il tetto e la distribuzione dei bambini nei comuni limitrofi, come se si trattasse di pacchi, il diritto all'istruzione che nei suoi principi universali si estende fin dal ramo della scuola dell'infanzia, verrà ancora una volta compromesso per diversi bambini. Salvo svolte radicali. Lo si sapeva da tempo che il problema si sarebbe riproposto. Le priorità delle priorità dovevano essere la creazione di nuovi spazi. Chi vive a Monfalcone, deve frequentare le scuole di Monfalcone. Non va sradicato dal territorio, dal tessuto nel quale è inserito. Dovrà essere una scelta del cittadino quella di scegliere un territorio comunale diverso, non una imposizione o una non scelta.

Si ritornerà a parlare nuovamente del caso di Monfalcone, di bambini esclusi dalla scuola, perchè a scuola non potranno andarci, perchè non c'è spazio, salvo clamorose svolte, che ad oggi non si intravedono.

mb

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