C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Nessuna mini muraglia cinese da 232km tra Italia e Slovenia, ma le barriere diffuse arriveranno

Stava facendo il giro d'Italia, non ciclistico, la sparata delle ultime ore, fatta passare per licenza poetica, alla fine. Il muro di 232 km che dovrebbe separare il Friuli Venezia Giulia dai Balcani, dall'Est. Una roba catastrofica, di una irresponsabilità unica. Manco che fossero arrivati in FVG migliaia di migliaia di migranti. La rotta balcanica è stata in passato solo sfiorata dalla nostra regione, con una situazione in parte gestita malissimo, e diventata oggetto di strumentalizzazione politica, che alla fine ha pagato, visto che paure, muri e nazionalismi continuano ad avanzare con forza. Percentuali irrisorie rispetto alla popolazione residente sono state determinanti per cagionare una situazione sconcertante. Non arriverà nessun muro tra Italia e Slovenia, di 232 km, anche perchè impossibile da realizzare, non ci sarà nessuna muraglia cinese, ma delle barriere, diffuse, sì. Queste probabilmente arriveranno. Tra il Carso triestino e isontino. Insomma, si passa dall'accoglienza diffusa, alle barriere diffuse. Il confine orientale verrà blindato, militarizzato. Dall'Italia verranno rispediti in Slovenia, come già succede, e dalla Slovenia alla Croazia e dalla Croazia da dove sono arrivati. Insomma, un respingimento a colpi di muri, barriere, reticolati, sospensioni di Schengen, e soprattutto con la rivalutazione del sistema di Dublino che ora da alcuni non viene più criticato ma difeso anche perchè la palla verrebbe scaricata al primo paese dove i migranti approdano e ricevono accoglienza, e visto che i porti si stanno chiudendo e il confine orientale pure, insomma, non sarebbero più problemi nostri. E l'Europa, in tutto ciò, si va a fare benedire.

mb

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