Come è risaputo dal 1925, la città di Ronchi di Monfalcone, ha visto mutare il proprio nome in Ronchi dei Legionari, per la precisione il 2 novembre del 1925 con il Regio Decreto firmato da Rocco pubblicato nella G.U n° 283 del 5 dicembre 1925. Quest'anno pertanto ricorrono ben cent'anni da questa ricorrenza dovuta all'omaggio voluto dal fascismo per celebrare la presa di Fiume da parte di D'Annunzio che partì casualmente da Ronchi dopo aver dormito per qualche ora in una dimora nella vecchia via di Trieste. E come è ben risaputo nessun cittadino di Ronchi partecipò a quell’atto eversivo che ha subito la città di Fiume per 500 giorni con tutte le conseguenze che ne derivarono per i fiumani che nel 1924 scivolarono anche grazie a quel fatto storico e politico sotto il fascismo. Continuare a chiamare Ronchi "dei Legionari" come se appartenesse a chi mai ha appartenuto nel corso della sua storia, minandosi pertanto ogni identità storica del territorio, sarebbe co...
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Va chiesta la rimozione dell'ambasciatore italiano in Egitto. Serve una linea diversa per la verità per Giulio
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Come si legge sul sito governativo egiziano "il
ministro della produzione militare di stato Mohamed el Assar ha
discusso con l'ambasciatore italiano al Cairo Giampaolo Cantini su come rafforzare la cooperazione tra le imprese italiane e le società
affiliate al ministero della produzione militare nel settore
manifatturiero. Le due parti hanno anche collaborato con "Rheinmetall" e "Brita" e altre aziende italiane nelle industrie della difesa e civili. Da
parte sua, Cantini ha lodato il ruolo svolto dal Ministero della
produzione militare nel puntellare investimenti in Egitto, oltre ai
distinti legami tra Egitto e Italia. Ha anche espresso l'entusiasmo delle aziende italiane nella creazione di progetti industriali congiunti in Egitto. Ha
inoltre definito "un passo molto importante" la presidenza egiziana
dell'Unione Africana durante l'anno in corso, affermando che ciò
contribuirà a consolidare la posizione dell'Egitto come porta d'accesso
all'Africa. Cantini
ha anche sottolineato che ci sono molte aziende italiane che hanno
tecnologie avanzate nei vari settori e sono desiderose di fare affari in
Egitto e in Africa."
Non è la prima volta che l'ambasciatore italiano si spende in complimenti, stando a quanto riportano le fonti egiziane, verso l'Egitto, o chi ha funzioni di governo in Egitto.
Dalla home del sito dell'ambasciata è sparito da tempo il messaggio per Giulio. Non c'è più. Se fai una ricerca con la parola chiave Regeni, nel sito dell'ambasciata, le ultime notizie su Giulio risalgono a novembre 2018 .
Ricordiamo la rimozione che è stata fatta anche sul sito della Farnesina:
"il 3 febbraio 2016 è stato rinvenuto, con evidenti segni di tortura, il
corpo senza vita del ricercatore italiano Giulio Regeni scomparso il 25
gennaio al Cairo. In considerazione delle difficoltà riscontrate nel
fare piena luce sul caso, il Governo italiano ha disposto l'8 aprile
2016 il richiamo dell'Ambasciatore, poi rientrato in Sede il 14
settembre 2017in ragione dei progressi nella cooperazione giudiziaria
tra i due Paesi, tuttora in corso".
Per arrivare a quella che ancora oggi si può leggere:"Sono tuttora in corso indagini per fare piena luce sulla barbara
uccisione e le torture subite dal giovane ricercatore italiano Giulio
Regeni."
Sparisce il richiamo dell'ambasciatore. Perchè? Eppure si è trattato di un segnale di rottura importante, notevole. Che in Egitto non era stato digerito.
Nel 2019, niente. Sul profilo Twitter, l'unica notizia che troverai su Giulio, è solo la condivisione di un post della Farnesina, del 5 maggio:
Il Ministro #Moavero sostiene la rogatoria della Procura di Roma, nel forte auspicio che contribuisca al percorso di giustizia per Giulio #Regeni, in coerenza con le assicurazioni in tal senso, più volte ricevute dalle autorità egiziane.
In Egitto, l'istituzione di una Commissione d'inchiesta parlamentare sul caso di Giuliopare essere stata formalmente accolta con indifferenza, come con indifferenza pare essere stata accolta la notizia della rivelazione di un testimone che avrebbe tirato chiaramente in ballo una persona dei servizi, nella tortuosa vicenda di Giulio.
Insomma, così non va. Serve una linea più decisa, meno lodi e più pressione all'Egitto per la verità per Giulio. Il ruolo dell'ambasciata è fondamentale in Egitto. E' la prima porta diplomatica per l'Italia, e sinceramente ci si dovrebbe aspettare un comportamento ben diverso, più incisivo, più fermo. Se l'attuale ambasciatore non è in grado di cambiare linea, ne andrebbe disposta la rimozione. Certo, l'ideale sarebbe richiamarlo per consultazioni, fino a quando l'Egitto non si decide a voler collaborare attivamente, ma se l'ambasciatore deve rimanere in Egitto, che almeno adotti una linea diversa, perchè così non va e non può andare anche perchè fino ad oggi in Egitto si è stati fin troppo diplomatici, quando ogni benedetto giorno bisognerebbe pretendere in tutte le modalità possibili verità e giustizia per un proprio cittadino massacrato in Egitto.
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Trieste, Triest, o Trst, Udine, Udin, Weiden o Viden. Due città distanti poco meno di 100 km. Con una cultura profonda, una storia complessa, che ancora oggi divide. Due città capoluogo di due regioni differenti, con identità differenti, il Friuli, Udine, la Venezia Giulia, Trieste per fondersi e confondersi con una mescolanza spesso mal digerita nell'unità del Friuli Venezia Giulia senza più alcun trattino divisore passando dal cuscinetto della Bisiacaria. Nonostante nel complesso si sia in una regione poco più piccola della sola provincia di Bari per popolazione. La sua area è pari a 7.924 km² cioè di poco superiore alla provincia di Sassari o Torino o Cosenza o Bolzano ad esempio. Ma con o senza trattino la divisione e la rivalità tra queste due città esiste, persiste e resiste. Dai dileggi, ai giochi, dallo sport, dal basket al calcio, a tutto ciò che può portare alla rivalità. Due bellezze contrapposte se non opposte, dalla bora di Trieste all'eleganza di Udine, ...
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