Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

L'educazione civica a scuola. Una legge riuscita male

Dalla fusione di 17 progetti di legge,la VII Commissione permanente (Cultura, scienza e istruzione), il 18 aprile 2019, ha deliberato di riferire favorevolmente sul testo unificato delle proposte di legge nn. 682, 734, 916, 988, 1166, 1182, 1425, 1464, 1465, 1480, 1485, 1499, 1536, 1555, 1576, 1696 e 1709. 17 progetti di legge sull'educazione civica a scuola. Ed il compromesso raggiunto non è dei migliori. A parte i proclami, che trovano il tempo che trovano, le perplessità permangono. Si tratta di una disciplina ove l'insegnamento nella scuola secondaria di primo e di secondo grado venne introdotta dal DPR 585/1958 che prevedeva dall'a.s. 1958/1959, l'integrazione dei programmi di insegnamento della storia con quelli di educazione civica ad esso allegati. Poi, nel corso degli anni è scemata, per sparire dalla scuola. Per capire di cosa stiamo parlando e della relativa attenzione che lo Stato vorrebbe destinare a questa disciplina, basta partire dall'ultimo articolo, il numero 12: Dall’attuazione delle disposizioni della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Dunque riforma a costo zero. Zero investimento nell'Istruzione. Si ragiona sulle risorse economiche e di personale già a disposizione e soprattutto non ci sarà alcun incremento di ore, nessun plus, ma un meno. Si dovranno sottrarre ore destinate ad alcune materie per l'educazione civica a cui si dovranno dedicare non meno di 33 ore annue. Una miseria di ore, rispetto ai contenuti. 
La norma lo dice chiaramente. Deve svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. Per raggiungere il predetto orario gli istituti scolastici possono avvalersi della quota di autonomia utile per modificare il curricolo. Così come anche l'insegnamento. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica è affidato, anche in contitolarità, ai docenti della classe, sulla base del curricolo. 
Le istituzioni scolastiche utilizzano le risorse dell’organico dell’autonomia. L’insegnamento è affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia. Così come lascia perplessi il fatto che con l'emendamento 7100 si prevede, che gli articoli da 412 a 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928, n.1297, sono abrogati. Si parla del Regolamento generale sui servizi dell'istruzione elementare. Di origine fascista, come altre norme ancora vigenti. Ma nella scuola primaria si determinerà un vuoto pericoloso. Soprattutto nella scuola di oggi, dove il senso di impunità è diffuso, dove uno dei pochi deterrenti a disposizione vengono meno.  Leggi scritte da chi vive anni luce distante la quotidianità del mondo della scuola. Se si vivesse in una società dove non fosse necessario ricorrere alle sanzioni, perchè tutti rispettosi, civili, ne saremmo felici, ma così non è. In una società dove fin dalla scuola primaria si registrano mancanze di rispetto gravissime verso i docenti, i compagni di classe, la scuola, avallate spesso da alcune famiglie chiamate in causa. E si vuole estendere alla scuola primaria il patto di Corresponsabilità che nel tempo si è rivelato essere un fallimento per la scuola comunità ed un grande strumento per la logica della scuola azienda, ma con il paradosso che quel patto si inserisce in un contesto dove le mancanze degli studenti possono essere sanzionate con procedimenti disciplinari, contemplati, però solo per la scuola secondaria, non per la primaria. Insomma, i principi trovano il tempo che trovano, tanto fumo, poco arrosto, nuovi oneri per la scuola, dove si continuano a spremere le miserevoli risorse esistenti. Sinceramente ci vedo ben poco da festeggiare.
mb



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