Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

Sotto il segno dei soldi. Accordo da centinaia di milioni di euro tra Germania ed Egitto

Pensavi solo ai soldi soldi  cantava in uno dei suoi versi Mahmood il vincitore dell'edizione numero 69 di Sanremo.  Volevi solo soldi, soldi.  E sotto il segno dei soldi, degli affari,  Germania ed Egitto stipulano accordo da 250milioni .L'accordo, come si leggearriva come parte degli sforzi per promuovere la cooperazione tra l'Egitto e la Germania. Inoltre rispecchia la fiducia della Germania e delle fondazioni internazionali nel programma di riforme sociali ed economiche dell'Egitto. Si tratta di una prima parte di investimenti, di un prestito agevolato di 500 milioni di dollari stanziato dalla Germania in Egitto per sostenere le sue riforme socioeconomiche.  L'accordo è stato firmato dal ministro degli investimenti Sahar Nasr e capo della direzione Africa / Medio Oriente presso la KFW Helmut Gauges.
Ad oggi risultano 1.215 aziende tedesche che operano nel mercato egiziano con investimenti per 7,1 miliardi di dollari ed il volume di affari tra Egitto e Germania che ha raggiunto 2,1 miliardi di euro. Mica bazzecole. 
Insomma, mentre l'Egitto si prepara a consegnare poteri governativi ai militari, a prorogare lo stato di emergenza, a prorogare il mandato presidenziale al 2034, quando doveva scadere nel 2022, sempre che passeranno le riforme costituzionali in discussione. Mentre si presenta come Paese che è quasi una sorta di osasi  per i diritti umani dai suoi capi, quando sappiamo bene quello che succede. Mentre viene accusato di gasare nei tunnel i militanti di Hamas, usando strumenti vietati dalle convenzioni di guerra, che ha massacrato Giulio Regeni nei modi in cui ben conosciamo, che si prepara a realizzare una mega città da sei milioni di abitanti che diventerà attrazione "turistica" per gli speculatori occidentali, mentre la gente soffre la povertà in modo importante. Mentre è governato da un sistema dittatoriale che si è affermato con il rovesciamento dell'unico eletto democraticamente nella storia d'Egitto, con il colpo di stato del luglio 201. Mentre questo colpo di stato è stato riconosciuto da tutte le democrazie occidentali che ora, sostengono, ad esempio, in Venezuela, il "golpe democratico", continua ad essere legittimato senza pudore e vergogna. Ma questi Paesi "democratici" con quale coerenza e credibilità, poi, parleranno di principi ed ideali democratici? Di diritti umani? Di libertà?
mb
 

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